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Rai, l’Idv lascia la Vigilanza

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L’Idv esce dalla commissione di Vigilanza Rai. Leoluca Orlando, assieme a Francesco ‘Pancho’ Pardi, si è dimesso oggi dall’organo parlamentare. L’esponente dell’Idv, per mesi candidato presidente dell’opposizione, ha comunicato la decisione nel corso di una conferenza stampa nella quale, dopo aver ricordato il suo lungo impegno e la sua attività a difesa della legalità, ha dichiarato che le dimissioni sono da ritenersi il suo “personale contributo e politico alla denuncia, la più forte possibile, di un’inaccettabile mortificazione del Parlamento e della commissione di Vigilanza, chiamata a garantire nel settore radio televisivo e con riferimento al servizio pubblico principi di libertà e di pluralismo sanciti dall’articolo 21 della Costituzione”.

Walter Veltroni, con i capigruppo Antonello Soro e Anna Finocchiaro, ha convocato una riunione dei rappresentanti del Pd in Commissione di Vigilanza Rai.
E nel giorno in cui il Pd si rimette in marcia per individuare un nome alternativo al presidente in carica Riccardo Villari, che ieri ha garantito di essere pronto ad andarsene nel momento in cui la minoranza parlamentare concorderà una nuova candidatura, Antonio Di Pietro affida al segretario del Pd una delega. Spetta a Veltroni, dice l’ex pm, designare un candidato alternativo a Villari, anche per “stanarlo” e costringerlo alle dimissioni che chiaramente non vuole. “Il candidato – prosegue il leader Idv – non sarà del nostro partito, perché noi usciamo dalla commissione, affinché si prenda coscienza per tempo della deriva antidemocratica” impressa da Silvio Berlusconi e dalla sua maggioranza sul Parlamento. Di Pietro smentisce un’imminente “resa dei conti” con il Pd. “Non c’è alcuna vendetta da consumare, non cadremo nel tranello di chi vuole metterci contro. Per questo ringrazio pubblicamente il Pd, Veltroni e anche Pier Ferdinando Casini, l’Udc e le altre opposizioni, per come si sono comportate verso di noi. Non abbiamo alcunché da recriminare, anzi diciamo che Veltroni e il Pd, come è accaduto a noi, sono le vittime di Berlusconi e della maggioranza”.

Dal leader dell’Idv è arrivato un duro attacco al presidente del Consiglio: “Denuncio la persistenza in Italia di un grande corruttore politico che compra il potere, si chiama Silvio Berlusconi – ha detto invitando il premier a denunciarlo per le sue affermazioni -. La corruzione giudiziaria la verificheranno i magistrati, ma quella politica io la denuncio qui, oggi: prima ha tentato di corrompere me offrendomi un posto da ministro nel suo governo, poi Leoluca Orlando, senza riuscirci. E infine – ha concluso – ha probabilmente corrotto Villari, perché se la maggioranza l’ha votato e lui non intende dimettersi vuol dire che prima si erano messi d’accordo”.
Per il Pdl “le parole offensive dell’on. Di Pietro dimostrano una volta di più la lungimiranza di chi non ha ritenuto accettabile la soluzione che lui, con prepotenza, avrebbe voluto imporre”. ”L’accanimento del dibattito politico sulla Vigilanza non ci appassiona. L’Italia ha problemi più seri”, dichiarano in una nota congiunta Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri, Italo Bocchino e Gaetano Quagliariello, vertici dei gruppi parlamentari del Popolo della Libertà, secondo i quali l’opposizione deve risolvere i suoi problemi interni senza scaricarli ”né sulla maggioranza né tanto meno sulle istituzioni”.Intanto, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale Walter Veltroni e una delegazione del Pd. Il leader dell’opposizione, che si è fermato al Colle per circa un’ora, ha espresso preoccupazione per lo stato dei rapporti tra che si è venuto a creare tra maggioranza e opposizione, senza però riferimenti specifici al caso Vigilanza Rai. Nel colloquio avuto con Napolitano, Veltroni, come si legge in una nota del Pd, ha sottolineato “la gravità” che “ha assunto il comportamento tenuto da governo e maggioranza nei confronti dell’opposizione e in particolare del Partito democratico con attacchi insultanti ed offensivi, di cui non si ricordano precedenti, tesi evidentemente a delegittimare il ruolo che in un sistema democratico spetta all’opposizione”.

Fonte: Adnkronos