Domani, mercoledì 19 novembre, alle ore 21, nella Gabella di via Roma, serata dedicata alla musica e a quel complesso di storie e vicende che sono nate e cresciute attorno ad una sala prove cittadina.
Studio Seltz, sala prove comunale – oggi in via Guittone d’Arezzo – gestita da vent’anni da una cooperativa di musicisti, che è riuscita a dialogare con migliaia di gruppi di base reggiani, è la sala protagonista di “Studio Seltz. Amore, fumo e rock’n’roll in sala prove”, primo romanzo di Giampaolo Corradini che, oltre ad essere apprezzato giornalista, è anche musicista e coordinatore dello Studio Seltz. Edito da Aliberti, il libro svela quanto una realtà può rappresentare per dei musicisti, dei giovani, un luogo dove incontrarsi e mettersi in gioco, dove trovare persone con passioni comuni e ‘diventare grandi’, non soltanto dal punto di vista musicale.
Oltre all’autore, in Gabella sarà presente Massimo Zamboni, chitarrista e fondatore di Cccp-Csi, e Alessandro Gandino, critico musicale, che ripercorreranno le storie del libro e anche quelle vicende che hanno visto protagonisti nomi più o meno celebri del panorama musicale italiano, che hanno mosso i primi passi proprio allo Studio Seltz.
Il volume
È possibile diventare adulti quando si respira musica rock in ogni secondo della propria giornata? Come si fa a coniugare lo studio universitario, il lavoro, l’amore, i rapporti interpersonali, il tempo che passa con la passione per il suono di una chitarra, di un basso o di una batteria? Si può essere al tempo stesso giovani adulti ed aspiranti rockstar?
La risposta viene dal romanzo di Giampalo Corradini, uscito per Aliberti il 5 novembre. Studio Seltz è il ‘disco’ che racconta, attraverso otto ‘canzoni’ legate dallo stesso filo conduttore, il microcosmo di una generazione di musicisti dilettanti, presi nel mezzo tra i propri sogni musicali e le incombenze quotidiane. Attraverso una scrittura leggera e veloce, il libro di Corradini disegna pagine di vita vissuta e descrive la battaglia di un gruppo di musicisti rock alle prese con i propri limiti: artistici, direttamente proporzionali alla propria ambizione di successo, ma anche umani, con una onestà a volte crudele, ma sempre mitigata da una abbondante dose di ironia perché, alla fine, l’importante è non prendersi troppo sul serio.
Lo Studio Seltz è la sala prove comunale dove hanno mosso i primi passi celebrati rocker nazionali e dove si arrabattano musicanti destinati all’anonimato. È la capanna sull’albero nella quale – dietro a un mixer, una tastiera o una batteria – un gruppo di ultraventenni può coltivare i propri sogni artistici e far finta che l’incubo dei trent’anni, di un lavoro normale, di una famiglia, della calvizie incipiente non faccia poi così paura.
Il romanzo di Giampaolo Corradini ruota intorno alla sala prove comunale, vero e proprio ‘melting pot’ della musica alternativa all’interno del quale gruppi, amicizie, amori nascono e muoiono con una velocità impressionante e dove le ambizioni artistiche dei protagonisti sembrano assumere dimensioni enormi, solo per poi schiantarsi contro la dura realtà esterna, fatta di relazioni sentimentali irrisolte, occupazioni precarie e ingaggi musicali sempre deludenti. Anche se qualcuno ce l’ha fatta, come quel Luciano Ligabue che, vuole la leggenda metropolitana, ha mosso i primi passi proprio all’interno dello Studio Seltz, segnando poi con la sua esplosione un livello irraggiungibile di standard di successo che pesano come un macigno sulle spalle di tutti gli altri musicanti, “i mixerabili”, costretti a fare i conti con la propria realtà.
Allora, perché accanirsi a inseguire un sogno? Semplicemente, come scrive Massimo Zamboni (musicista, scrittore e fondatore dei Cccp-Csi, che inaugurarono il Seltz nei primi anni ’80) nella prefazione del romanzo, “perché sì. Perché ogni volta è la prima, al Seltz, ogni prova, la penultima”.
“Studio Seltz – Amore, fumo e rock’n’roll in sala prove” è il ‘concept album’, l’opera rock che racconta di una battaglia persa, ma combattuta a colpi di ironia. E con una colonna sonora strepitosa.
Seltz
Studio Seltz è dotato di batteria, monitor, microfonatura completa, amplificatore per basso e, grazie alla cablatura con la sala regia, permette, oltre alla realizzazione delle prove musicali, anche la registrazione ‘in diretta’ su cd.
Lo studio è aperto tutti i giorni dalle 19 alle 24 e il sabato dalle 14 alle 18, ma è prevista la possibilità di concordare gli orari in base alle richieste dei gruppi musicali.
La tariffa è di 16.50 euro ogni due ore e 22.50 per il turno di tre ore, un prezzo stabilito dall’amministrazione comunale, pensando a costi accessibili ai giovani musicisti.
La struttura è gestita, tramite una convenzione con l’Assessorato Giovani, dall’agenzia Musical Box, realtà formata interamente da musicisti. Sempre insieme ad Assessorato Giovani, Assessorato Cultura e alla Gabella, Studio Seltz gestisce “Studio Seltz live”, festival interamente dedicato alla musica di base che negli ultimi tre anni ha fatto suonare nell’estate di via Roma circa 70 gruppi emergenti del territorio reggiano.
Giampaolo Corradini
38 anni, è giornalista e direttore editoriale del settimanale ‘Reporter’ e del mensile ‘If’.
Continua a fare concerti in giro per l’Italia per sentirsi una vera rockstar. Studio Seltz è il suo primo libro. Anzi, il suo primo ‘concept album’.