Uno dei simboli della lotta alla mafia a Reggio Emilia. Domani, lunedì 17 novembre, alle 21 alla Gabella di via Roma sarà in città il Sen. Giuseppe Lumia, già presidente della Commissione Antimafia, eletto a Termini Imerese dove si è fatto strada contrastando l’intreccio tra mafia e politica. Tanto che dal 2000 pesa una condanna firmata Bernardo Provenzano che l’ha costretto a vivere sotto scorta.
Ospite della Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” promossa da Telecitofono, il Sen. Lumia è presidente del gruppo consiliare del Pd all’Assemblea regionale siciliana. Da sempre impegnato nel settore cooperativo, è stato responsabile nazionale del centro nazionale per lo sviluppo della cooperazione e dell’autogestione e vice presidente della Federazione Universitaria cattolica.
Deputato nelle file dei Progressisti e Ds, dal 2000 al 2001 è stato il primo politico siciliano presidente della Commissione parlamentare Antimafia. A seguito delle indagini condotte dalla Procure di Palermo si è scoperto, grazie alla confessioni del pentito Nino Giuffrè, che Bernando Provenzano stava progettando un attentato contro il Sen. Lumia.
Il politico, che tuttora vive sotto scorta, affronterà il tema del rapporto tra “Politica e Legalità” e, in particolare, disegnerà un quadro della lotta alla mafia e al malaffare su territorio nazionale, raccontando anche le storie di quelle realtà che in Sicilia e in altre regioni d’Italia lottano per costruire un paese che possa fondarsi sui pilastri della solidarietà e della giustizia.
Durante l’insediamento del Governo Berlusconi, il Sen. Lumia è intervenuto fornendo alcune indicazioni particolarmente significative per perseguire la legalità e la lotta ai fenomeni mafiosi: “Legalità e sviluppo significa ad esempio portare l’antimafia nel mondo dell’agricoltura per liberare il reddito agricolo che in vasti territori uccide la possibilità di tenere in vita aziende agricole sane e moderne.
Così come va portata l’antimafia nel campo dello smaltimento dei rifiuti, della gestione delle risorse idriche e della sanità e nella giungla degli incentivi”. Lumia si è espressamente rivolto al governo di centrodestra domandando: “Siete pronti ad abolire la funzione di intermediazione della politica e a creare investimenti automatici sul modello del credito d’imposta?
Un’antimafia mirata solo alla legalità è destinata ad essere residuale; un’antimafia attenta solo allo sviluppo rischia di impantanarsi nel vecchio meridionalismo che ha sprecato tante risorse ed alla fine, piuttosto che promuovere la modernità, ha favorito gli interessi mafiosi. Separare queste due dimensioni sarebbe un tragico errore. Ci sono alcuni spazi moderni ed innovativi da cui partire, ad esempio da quelli degli imprenditori, dei giovani e dei professionisti, ma ci sono altri spazi dai quali l’antimafia rischia di essere addirittura espulsa: quelli dei quartieri popolari delle grandi città e dei piccoli paesi delle aree interne, del mondo dell’emarginazione e dei disoccupati”.
E’ con questa passione civile che Giuseppe Lumia si è fatto strada nel mondo della politica, un personaggio che si è creato molti nemici all’interno dei clan mafiosi e non solo.
Dopo l’appuntamento di lunedì su Politica e legalità, la Scuola continua venerdì 21 novembre alle 21 con un argomento di stretta attualità: “Giovani, Università, Ricerca” con l’on. Giovanni Bachelet, figlio del professore Vittorio Bachelet ucciso dalla Brigate Rosse all’inizio degli anni ’80.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet Scuola di etica e politica.