Una vera e propria “task force” per difendere i posti di lavoro e i risparmi delle famiglie, messi a rischio da una crisi senza precedenti La propone il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone che, rivolgendosi alle istituzioni, in primis la Provincia, chiede la convocazione immediata di sindacati, associazioni datoriali, istituzioni e banche per trovare insieme soluzioni che aiutino a superare i problemi che hanno colpito il nostro territorio.
«Lo tsunami finanziario ha investito in pieno l’economia reale mettendo in difficoltà le nostre imprese, che già faticavano a competere sui mercati internazionali – osserva Falcone – Le aziende reagiscono tagliando posti di lavoro o ricorrendo alla cassa integrazione. In attesa dell’autorizzazione dell’Inps, però, alcune imprese non intendono anticipare gli stipendi ai lavoratori, con i conseguenti gravissimi problemi di liquidità che stanno colpendo molte famiglie, soprattutto quelle mono-reddito. Per questo sollecitiamo soluzioni che permettano alle banche di sostenere le imprese al fine di erogare ciò che spetta ai lavoratori, già colpiti duramente dalla cassa integrazione. Va affrontato, poi, anche il problema dei lavoratori che sono senza ammortizzatori sociali (precari, collaboratori, dipendenti di piccolissime aziende ecc.)».
Il segretario Cisl tira in ballo anche i bilanci comunali, di cui si comincia discutere in queste settimane. Per Falcone i Comuni devono tener conto di questa situazione contenendo gli aumenti di imposte, tasse e tariffe, introducendo le tariffe sociali nelle bollette di acqua, energia e rifiuti solidi urbani, trovando risorse per aiutare le famiglie. «Gli interventi su prezzi e tariffe devono seguire una logica ridistribuiva in modo che eventuali aumenti non gravino sui redditi più bassi – dice Falcone – Un altro intervento urgente riguarda affitti e mutui, che costano troppo, come ha confermato la ricerca presentata una settimana fa dal Sicet-Cisl. Anche le banche devono fare la loro parte riducendo lo spread, cioè il proprio margine di guadagno sul denaro prestato ai correntisti. Queste azioni non devono essere finalizzate esclusivamente alla ripresa dei consumi, di cui pure si avverte il bisogno, quanto piuttosto a ricreare un clima di fiducia. Se il “sistema Modena” si dimostra capace di reagire alle difficoltà di questo periodo con tempestività, efficacia e unità di intenti, allora – conclude il segretario provinciale della Cisl – anche i lavoratori, i pensionati, le famiglie potranno guardare con speranza a un futuro che oggi sembra cupo e incerto».