Il ricorso della Procura di Milano sul caso di Eluana Englaro, la donna in coma vegetativo permanente ormai da 17 anni, va dichiarato inammissibile perché il pm non era legittimato ad impugnare il ricorso in Cassazione. Questa la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione Domenico Iannelli ai giudici delle Sezioni Unite Civili.
La Procura aveva impugnato la sentenza della Corte d’appello di Milano, che su rinvio della Cassazione, lo scorso 9 luglio, aveva dato il via libera al tutore di Eluana, suo padre Beppino, per interrompere l’alimentazione e l’idratazione artificiale. Nella breve requisitoria, il pg Iannelli non dice mai che per Eluana si possa ‘staccare la spina’. Si limita ad affermare che la Procura di Milano non poteva impugnare la decisione della Corte d’Appello di Milano in quanto, come prevede la legge in questo caso, ”non si tratta di tutelare un interesse pubblico ma si tratta di una situazione soggettiva individuale”. In secondo luogo, il pg Iannelli chiede alle Sezioni Unite, qualora giudicassero il ricorso ammissibile, ”di accogliere soltanto il primo motivo del ricorso e cioè quello con il quale la Procura chiede di verificare se effettivamente le condizioni di Eluana siano davvero irreversibili”. In ogni caso, insiste il pg, ”per me il pm non era legittimato a ricorrere in Cassazione”. Se le Sezioni Unite Civili della Cassazione, presiedute dal primo presidente Vincenzo Carbone, dovessero uniformarsi alle richieste del pg si arriverebbe all’ultimo atto di questa vicenda e il padre di Eluana potrebbe mettere la parola fine al calvario.
Fonte: Adnkronos