Un ‘Giardino della memoria’ nello stesso luogo in cui il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito di mafia Santino Di Matteo, venne ucciso e sciolto nell’acido dai fratelli Brusca e da Vincenzo Chiodo. A inaugurarlo questa mattina a San Giuseppe Jato (Palermo) sono stati i ministri dell’Interno Roberto Maroni e della Giustizia Angelino Alfano.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza delle massime autorità politiche e militari e della mamma del piccolo Giuseppe, Franca Castellese.”Abbiamo vinto noi, anzi ha vinto Giuseppe perché penso che grazie a lui la mafia sia stata sterminata, se non del tutto almeno del 70%. Diciamo che oggi è un giorno di vittoria – ha detto la signora Castellese con le lacrime agli occhi – perché dopo quello che è successo abbiamo portato avanti il progetto che si doveva fare”. E ha voluto ringraziare don Ciotti di Libera e l’ex sindaco di San Giuseppe Iato Maria Maniscalco.L’attuale primo cittadino, Giuseppe Siviglia, vittima nei giorni scorsi di un’intimidazione, ha chiesto ai ministri dell’Interno e al Guardasigilli ”più sicurezza e più giustizia”. Alfano da parte sua, nel suo intervento all’inaugurazione del ‘Giardino della memoria’, ha tenuto a sottolineare che “la mafia è sempre equivalente alla morte perché uccide gli uomini, ma anche le speranze e la dignità di chi resta in vita”. Il ministro però ha voluto anche dare un “messaggio di speranza”. “Alla mamma di Giuseppe e a tutti gli altri – sono state le sue parole – vorrei dire che abbiamo approvato il più grosso pacchetto di misure contro la mafia”.Per Maroni la frontiera da ”presidiare” è ”l’attacco ai patrimoni mafiosi, rendere più efficace il passaggio dalla confisca all’utilizzo sociale dei beni. Domani – ha spiegato – ci sarà il via libera a poteri speciali per l’utilizzo immediato dei beni confiscati ai boss mafiosi”.
Fonte: Adnkronos