Anche in Valdenza cominciano a evidenziarsi pesanti segnali di crisi economica ed occupazionale: è quanto emerso dal Tavolo distrettuale AnteVerto messo in campo dalla Provincia, al quale questa mattina a Montecchio hanno preso parte – oltre all’assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari – rappresentanti del Centro per l’impiego di Montecchio, del Comune di Sant’Ilario, della Cna, di Cgil e Cisl, di enti di formazione professionale (Ciofs, Cremeria, Ifoa) e di agenzie private per il lavoro.
La situazione al 30 settembre rappresentata dal Centro per l’impiego “Cè lavoro” di Montecchio non è molto dissimile da quella del 2007: gli avviamenti al lavoro con contratti a tempo indeterminato rappresentano, nel distretto, la percentuale più alta a livello provinciale (26,5%); il Centro ha soddisfatto il 42% di richiesta di figure professionali avanzate dalle aziende, mentre i nuclei territoriali hanno concretizzato 59 assunzioni, oltre alle 44 avvenute attraverso il Collocamento mirato, e 45 tirocini lavorativi. Tuttavia, nonostante questi dati, aumentano gli avviamenti con forme contrattuali più precarie, e preoccupa, come hanno segnalato i rappresentanti sindacali, un forte incremento delle richieste di cassa integrazione ordinaria, che interesseranno entro la fine del 2008 oltre 600 lavoratori solo nel settore metalmeccanico, a cui va aggiunto l’indotto delle imprese artigiane. Ma la crisi si sta ampliando anche agli altri settori produttivi, determinata anche da fenomeni di forte difficoltà già presenti nel Parmense, soprattutto nel comparto del packaging.
“Tenendo presente le situazioni già segnalate dagli altri tavoli AnteVerto della Montagna, della Bassa reggiana e del Distretto ceramico – afferma l’assessore priovinciale Gianluca Ferrari – non si può dunque più parlare solo di crisi congiunturale o di comparto produttivo, come in passato, ma è “allarme rosso” per l’intero sistema produttivo reggiano e il 2009 rischia di essere un anno davvero difficile”.
Per questo si è segnalato la necessità di costituire un Tavolo “straordinario” a livello provinciale, in cui tutti i soggetti istituzionali e sociali e gli stessi Tavoli AnteVerto possano fare massa critica per trovare possibili percorsi con i quali uscire da questa situazione di forte affanno dell’economia provinciale, con una attenzione particolare per i soggetti più deboli – lavoratori precari, famiglie numerose, immigrati (una parte dei quali, tra l’altro, con la perdita del posto di lavoro rischia anche l’espulsione) – anche per evitare che la crisi economica si trasformi in emergenza sociale.
Le proposte emerse a Montecchio sono state quelle di intensificare gli incontri di monitoraggio, prevedendo il prossimo già agli inizi dell’anno; costruire “filiere efficaci” tra Centro per l’impiego, enti formativi, forze sociali ed enti locali, per favorire la riqualificazione professionale, la ricollocazione lavorativa e il rilancio dell’intero sistema economico su basi più avanzate e qualitative, concentrandosi sui disoccupati disponibili subito al lavoro.
In proposito è stata molto utile la testimonianza di un imprenditore locale che ha portato la propria esperienza di piccola azienda artigiana che, di fronte ad un calo di mercato, ha saputo innovarsi, investendo in servizi avanzati, affiancati alla produzione tradizionale, che hanno permesso il rilancio dell’azienda e del proprio fatturato. Decisivi, a suo dire, tre aspetti: innovazione tecnologica, formazione del personale e corretta finanziarizzazione degli investimenti.
Sottolineata anche l’importanza del ruolo degli enti locali, che oltre ad affrontare le emergenze sul versante sociale, sui territori in crisi occupazione possono – attraverso il Progetto Asset e il coinvolgimento di istituti di credito locali – attivare forme di anticipazione e sostegno al reddito dei lavoratori posti in cassa integrazione.
“E’ comunque fondamentale l’investimento sul capitale umano, che è la prima eccellenza dei nostri territori – conclude l’assessore Ferrari – Solo attraverso la crescita e l’affermarsi di questo concetto è possibile affrontare la crisi dirompente che sta crescendo a dismisura nella nostra provincia; per questo il tema del lavoro e dell’occupazione deve essere al centro delle agende politiche di tutti nei prossimi mesi, poiché solo attraverso una risposta corale e assumendosi ognuno una parte di responsabilità, è possibile uscire dall’attuale situazione di crescente difficoltà socio-economica” .