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Siti -B&T Group: un modello industriale vincente

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Il modello industriale nel quale Siti – B&T Group crede è incentrato su efficienza ed elasticità, parole chiave per tutte le aziende produttrici di beni strumentali, uno dei settori in assoluto più forti del “made in Italy”. I punti di eccellenza di queste aziende sono la capacità di innovare processi e prodotti, brevettare soluzioni meccatroniche, offrire un servizio qualificato alla clientela ceramica in tutto il mondo. Rafforzare queste caratteristiche significa garantire un futuro all’azienda e ai suoi lavoratori.

Per lavorazioni tradizionali non strategiche è utile talvolta ricorrere a soluzioni esterne all’azienda. Il decentramento del reparto di assemblaggio meccanico, oggetto di una partnership con un fornitore di Siti – B&T Group, rientra nel’ottica di “decentrare per non delocalizzare” e non intacca minimamente i livelli occupazionali. Il montaggio continuerà ad essere effettuato nella stessa struttura produttiva, con le identiche maestranze e procedure tecniche, mantenendo gli standard qualitativi del prodotto. Viene valorizzato inoltre l’eccellente tessuto di subfornitori del distretto di Sassuolo, replicando una positiva esperienza sviluppata nel 2005 con l’esternalizzazione del reparto di carpenteria dei box di stoccaggio.

“Vogliamo rimanere competitivi – commenta Fabio Tarozzi, ad di Siti – B&T Group –, flessibili e concentrati nell’attività di Ricerca & Sviluppo. Siamo un gruppo industriale che ha dimostrato di avere la forza e il coraggio di crescere investendo nell’acquisizione di realtà importanti negli ultimi anni (il gruppo Nassetti di Milano, la Siti di Novara, entrambi marchi affermati dell’impiantistica ceramica) e nello sviluppo di nuove tecnologie (Grestream, tecnologia per porcellanato compatto high-tech), inseguendo lo sviluppo d’impresa attraverso un continuo re-investimento dei profitti aziendali.

Pensiamo sia il momento di introdurre nel dialogo con i sindacati elementi di modernità e una comune visione di prospettiva che valuti gli elementi concreti e non perda di vista il preoccupante quadro economico planetario”.