Solo a partire dal 15 dicembre prossimo, e non dal mese novembre, scatterà il periodo di divieto invernale di spandimento dei liquami zootecnici sul suolo agricolo, divieto che durerà fino alla data del 28 febbraio 2009. In questo periodo, in base all’andamento climatico stagionale, potranno esservi delle deroghe che saranno decise di volta in volta dalla Provincia con apposite ordinanze.
Dal prossimo anno, invece, si assisterà a qualche cambiamento. Infatti, la nuova normativa di riferimento sull’utilizzazione degli effluenti zootecnici sul suolo agricolo, che entrerà in vigore solo a partire dal marzo 2009, ha previsto una diversa concezione di divieto invernale poiché ha tenuto conto della zona di vulnerabilità in cui ricadono i terreni, al tipo di effluente zootecnico da distribuire e valutando se c’è copertura vegetale sui terreni durante la stagione autunno-invernale. Alle stesse regole dovranno sottostare anche le distribuzioni dei concimi azotati e ammendanti organici.
Dal 2009 il divieto invernale rispetterà il seguente calendario.
In Zona vulnerabile, dove l’utilizzo di composti azotati di origine agricola o zootecnica potrebbero causare inquinamenti dell’acqua, il divieto si estende dal 1 novembre alla fine di febbraio, nel caso di distribuzione di liquami e materiali assimilati in presenza di terreni senza copertura vegetale durante la stagione; dal 1 novembre al 31 gennaio, invece, sono vietate le distribuzioni di letami e materiali assimilati, di concimi azotati e di ammendanti organici e la distribuzione di liquami e materiali assimilati nei terreni con copertura vegetale. In Zona ordinaria, dove il rischio di inquinamento dell’acqua da composti azotati di origine agricola o zootecnica è basso o inesistente, il periodo di divieto è fissato dal 1 novembre fino al 31 gennaio di ogni anno, limitatamente alla distribuzione di liquami e letami e loro assimilati.
Rimarrà facoltà delle Province sospendere tali divieti o individuare periodi di divieti diversi da quelli indicati. Si ricorda che sulla base della vigente cartografia provinciale, le principali aree in Zona vulnerabile e assimilate corrispondono per lo più con le aree pedo-collinari dei comuni a sud della Via Emilia, le aste fluviali di Secchia e Panaro e le zone di rispetto dei pozzi di captazione; mentre ricade in Zona ordinaria il resto del territorio provinciale non ricompreso all’interno di specifiche zone (Comuni della Bassa e in gran parte la montagna).