La scuola bottega di Sassuolo è un luogo organizzato come una piccola officina meccanica attrezzata per riparazioni di biciclette e altre piccole riparazioni meccaniche. Si trova in locali messi a disposizione gratuitamente dall’Acer e ora di proprietà del Comune, in un quartiere popolare alla periferia del paese.
Dal 2000 la gestione della Scuola Bottega è fatta in collaborazione con il comitato Parco Albero d’Oro che gestisce l’omonimo parco e le strutture sportive e ricreative del parco nello stesso quartiere della città e che quest’anno festeggia i 20 anni di attività.
“La Scuola Bottega di via Respighi – sottolinea il Vicesindaco di sassuolo Susanna Bonettini – è un’esperienza innovativa e riuscita di integrazione tra scuola, territorio e servizi. Essa raccoglie e rilancia alleanze educative già esistenti sul territorio e una modalità unitaria di affrontare il problema del disagio adolescenziale e giovanile che si intreccia con il disagio scolastico. Si radica sul territorio dove essa nasce diventandone parte integrante e fonda sulla prevenzione la sua strategia operativa a favore del benessere sociale della città. Grazie all’opera dei cittadini attivi – conclude il Vicesindaco – che si fanno carico della cura del territorio, quindi grazie a tutti i volontari del Comitato Albero d’oro essa ha potuto mantenere le sue caratteristiche i vicinanza e prossimità, essenziali per la riuscita degli interventi”.
Questa esperienza ha accolto più di 100 ragazzi durante gli ormai 13 anni di funzionamento e ha rappresentato un punto di riferimento sia per i ragazzi del quartiere che per altri giovani del Comune che l’hanno frequentata o perché inviati dal servizio sociale o nell’ambito di un percorso misto tra la scuola frequentata e la scuola bottega.
Nata nel 1992 come iniziativa sperimentale a favore di preadolescenti e adolescenti a rischio di emarginazione sociale o di devianza minorile, infatti, all’inizio è stata organizzata con la collaborazione dell’Ente Orione ’80 di Tabina, anch’egli attivo nel campo degli interventi sociali ed educativi a favore di minori a rischio.
La struttura è gestita da un educatore con la collaborazione e supervisione degli operatori del servizio sociale minori del Distretto. Nei primi anni ha funzionato solo al pomeriggio con accesso libero ai ragazzi del quartiere o programmato dalle assistenti sociali del servizio minori.
Dal 1997 l’apertura è stata ampliata anche al mattino soprattutto per accogliere ragazzi frequentanti le scuole medie o superiori del territorio con i quali si organizzava un “percorso misto” tra scuola e scuola bottega per favorire la loro integrazione scolastica ed educativa.
La scuola bottega è diventata un luogo familiare anche per gli abitanti della zona che vi si recano per riparare la bicicletta o per altre piccole riparazioni. Ciò ha permesso un perfetto inserimento della iniziativa nel proprio contesto socio abitativo.
Per molti ragazzi che l’hanno frequentata la scuola bottega è stata una istituzione amica, ha rappresentato un luogo familiare dove si sono apprese alcune nozioni strumentali e lavorative ma dove, soprattutto, si sono assunte delle regole condivise da rispettare.
Molti ragazzi inoltre hanno appreso, dalle attività della scuola bottega , di valere qualcosa, di essere capaci. Ciò ha significato, in molti casi, migliorare nel complesso i propri comportamenti, anche scolastici, migliorare le proprie capacità di socializzare e di essere accolti.
Questa esperienza, così originale e complessa, ha avuto in Maurizio Montorsi, l’educatore storico della scuola bottega, il suo animatore più convinto. Senza la sua dedizione, attenzione e vicinanza ai ragazzi forse la scuola bottega sarebbe stata meno efficace.