Arriva a Modena la mostra trans-europea “PaCE – Plants and Culture seeds of the cultural heritage of Europe”, un allestimento curato da importanti istituzioni accademiche e museali dell’Unione Europea nell’ambito del progetto PaCE – Progetto Europeo Culture 2007- 2013 e che da settembre a dicembre arriverà a toccare Grecia, Polonia, Ungheria, Italia, Romania, Bulgaria, San Marino, Spagna, Turchia, Norvegia, Francia e si prolungherà anche nel 2009, passando per almeno 18 sedi, italiane e straniere, 12 istituzioni museali e 6 università.
La mostra PaCE, che sarà inaugurata sabato 8 novembre 2008 presso gli spazi espositivi dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia al Foro Boario di Modena (via Bono da Nonantola,1 – angolo via Berengario) alle ore 16.00 alla presenza del Rettore prof. Aldo Tomasi, realizzata col sostegno dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e che ha ricevuto il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del comune e della Provincia di Modena, è totalmente inedita nella proposta e nei contenuti, affrontando il tema delle piante, da sempre indispensabili per l’alimentazione e per altri bisogni primari dell’uomo, in una prospettiva storico-culturale che ne esalta il contributo al processo culturale di edificazione dell’Europa.
“Le nostre conoscenze sul mondo vegetale – la prof. ssa Anna Maria Mercuri dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, coordinatrice del Progetto PaCE e curatrice della mostra – si vanno perdendo e con loro perdiamo ogni giorno di più la percezione del fatto che occuparci delle piante significa occuparci della nostra stessa vita. Usare le piante è diventato una specie di bisogno naturalistico, un non-ben-definito patrimonio di non-ben-fefiniti ecologisti o, all’opposto, l’esigenza di una certa élite intellettuale, cosicché una sottile idea di superfluo attiene ora alla nostra moderna considerazione delle piante”.
E’ in questa chiave che la mostra, aperta fino al 30 novembre, è stata ideata come progetto partecipato di collaborazione di diverse istituzioni accademiche per produrre un inedito insieme di storie che parlano di botanica, archeologia usi delle piante nella cultura e nelle tradizioni popolari di undici Paesi europei. I partner sono: l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l’Università La Sapienza di Roma, il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, l’Università di Bergen (Norvegia), l’Università Jagiellonian di Kracow (Polonia), l’Università di Barcellona (Spagna).
PaCE nasce, dunque, dal desiderio di far conoscere la stretta relazione esistente tra mondo vegetale e cultura, attraverso il racconto di come l’uomo si sia sempre affidato alle piante per riceverne cibo, casa, vestiario e ispirazione per l’arte. L’allestimento prevede pannelli e scenografie, anche multimediali, con ricostruzioni di ambienti di siti archeologici, nei quali siano stati portati alla luce interessanti reperti botanici. Saranno ospitati importanti reperti archeologici provenienti da Pompei, da frammenti di affreschi a un’anfora vinaria, e dalla Ferrara degli Estensi, grazie alla partecipazione rispettivamente della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna. Saranno anche in mostra preziosissimi volumi prestati dalla Biblioteca Estense tra i quali il ricettario di Messisbugo, scalco della Corte Estense di Ferrara.
“Il progetto PaCE – aggiunge la prof.ssa Anna Maria Mercuri – ha come nucleo centrale l’impegno di coinvolgere il maggior numero possibile di persone di vari Paesi nel processo dell’assimilazione consapevole dei legami dell’eredità culturale patrimonio comune dei popoli dell’Europa. Puntando sulle specie vegetali e sulla loro storia come vettori unificanti di tale eredità culturale, la realizzazione di una mostra trans-europea è un atto unificante concreto”.
L’allestimento compendiato in 120 pannelli è previsto in modo da creare un percorso geografico attraverso l’Europa ed uno storico attraverso i diversi momenti cronologici affrontati. In particolare, il rapporto tra piante e cultura sarà sviluppato attraverso siti archeologici che hanno restituito importanti resti botanici quali: Roma e i giardini di Villa Adriana; Ferrara e i luoghi degli Estensi; Pompei dalle attività agricole alla cucina agli affreschi con soggetti botanici; Jure Vetere e la Basilica medievale di Gioacchino da Fiore sulla Sila; San Marino e il sito di Domagnano, famoso per il tesoro goto; Norvegia, i suoi giardini rinascimentali (Milde estate) e gli orti dei fari; Ungheria e gli scavi di Budapest; Turchia, il porto bizantino di Istanbul e altri siti; le specie vegetali simboliche o utili che hanno un ruolo significativo, talvolta non conosciuto, nella cultura europea ad esempio: il bosso (pianta simbolo di vita eterna e di pace), le piante mediterranee: il mirto, l’olivo; alberi da frutta, in particolare il pesco; piante, ortive e medicinali, in particolare la porcellana; le tradizioni nei paesi europei: Polonia e gli usi popolari di piante native e non nei Carpazi; Spagna, alcune bevande tradizionali e la storia della birra; Bulgaria, piante medicinali ed etnobotanica. Un settore preciso sarà dedicato all’Orto Botanico di Modena e ai suoi 250 anni. E’ previsto un laboratorio didattico per le visite guidate prenotate.
“Questo progetto europeo, che assegna un ruolo centrale e coordinatore al nostro Ateneo, e la mostra che ospitiamo – afferma il Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi – sono il segno tangibile del riconoscimento e del prestigio che tanti nostri docenti meritatamente godono a livello europeo e mondiale. La storia secolare del nostro Orto Botanico ha consentito, infatti, di veder crescere un’affermata tradizione di studi scientifici anche in questo campo, una tradizione che continua e che contribuisce alla nostra proiezione internazionale, che intendiamo sia incoraggiata attraverso la partecipazione sempre più numerosa dell’Ateneo a scambi di docenti e studenti, così da fornire alla nostra popolazione universitaria quello sguardo e quel bagaglio di competenze oggi necessari non solo al dialogo interculturale, ma anche alla formazione di cittadini con una visione europea ed internazionale delle problematiche socio-economiche”.
L’allestimento della mostra conclude significativamente l’anno di festeggiamenti per il 250° anniversario dell’Orto Botanico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha coinciso con l’anno del “Dialogo Interculturale Europeo”, nel quale tutti sono stati chiamati a valorizzare elementi di unione e radici culturali comuni tra i diversi Paesi, al fine di scoprire l’identità europea attraverso i suoi molteplici aspetti.
“L’anniversario dell’Orto Botanico, dunque,- commenta la prof. ssa Marta Mazzanti, Direttore del Dipartimento di Paleobiologia e dell’Orto Botanico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – si inquadra in una prospettiva transnazionale, in un momento chiave dello sviluppo europeo, e non si propone come ricorrenza che volge alla commemorazione guardando indietro, ma come fase di un nuovo inizio per l’Orto stesso, per il Dipartimento e per la Botanica in generale, un inizio che appena saranno completati i lavori interessanti la Palazzina Storica sarà ancor più capace di guardare al futuro”.
Per ulteriori informazioni sulle visite guidate contattare il numero 366 2016111. Gli orari di apertura della mostra, ad ingresso gratuito, sono: lunedì-venerdì 8.30-19.00; sabato-domenica 9.00-20.00.