Il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, è intervenuto questa mattina, in piazza della Vittoria, per porgere il saluto della città di Reggio Emilia alle forze armate, nella giornata loro dedicata e dedicata all’unità nazionale, a novant’anni dalla fine della prima guerra mondiale. Un evento che comportò la mobilitazione di sei milioni di italiani, la morte di oltre 600mila soldati, centinaia di migliaia di feriti ed invalidi e “di cui portano testimonianza e ricordo tutte le nostre famiglie”, ha detto il sindaco.
“Ricordiamo – ha affermato Delrio – il significato più profondo e più tragico della nostra Unità Nazionale, così come ricordiamo oggi con grande affetto l’impegno di donne e uomini delle Forze Armate della Repubblica italiana, rivolto a missioni umanitarie e, da qualche tempo, anche di garanzia della sicurezza urbana dei concittadini”.
Novant’anni fa, ha ricordato il sindaco, ebbe conclusione l’ultima guerra per l’unità nazionale, con “un costo umano altissimo, insopportabile”. Una guerra che certamente consentì all’Italia di portare a termine il sogno risorgimentale e con essa la costituzione di una identità nazionale da tempo agognata ma che, come ebbe ad affermare il papa di allora Benedetto XV rappresentò anche “un’inutile strage”.
Dietro quella vittoria, ci furono in realtà “la dedizione, la passione e gli immensi sacrifici fatti dai soldati italiani di ogni ordine e grado. Fu possibile, quella vittoria, per la grandezza di uno sforzo collettivo di uomini e di famiglie, di storie che si sono messe in gioco nell’ideale di un paese unito, dove il Nord, il Centro e il Sud hanno pari dignità nel chiamarsi italiani e nell’orgoglio di sentirsi italiani. E questo dirsi italiani che i nostri presidenti della Repubblica hanno così bene interpretato, da Pertini, a Ciampi, a Napolitano, ancora oggi deve continuare a essere motivo di unità, di solidarietà e di identità, senza diventare appannaggio di una parte sola del paese”.
Il sindaco ha ricordato con riconoscenza “il valore dei cittadini italiani in divisa, delle forze armate, che fanno parte a pieno titolo della Repubblica e del patrimonio civile nazionale. Reggio Emilia stessa porta ancora con orgoglio – e con il dolore che ha comportato per le sue famiglie – la medaglia d’oro al valor militare per avere saputo agire in nome della libertà e della dignità dei singoli e nell’interesse della comunità nazionale”. Così come ha sottolineato come, dentro i valori e le disposizioni della Costituzione Repubblicana, le nostre forze armate abbiano stretto “un legame sempre più forte con la comunità nazionale e con la cittadinanza”: “Sono impegnate a difendere principi di libertà, e di autodeterminazione, dove ancora esistono conflitti bellici. Sono nelle strade delle città per trasmettere sicurezza ai cittadini. I nostri concittadini in divisa hanno saputo spesso impegnarsi in modo consono con le principali caratteristiche di umanità e di responsabilità propri del popolo italiano”.
“L’identità nazionale non può entrare in conflitto con i valori universali di libertà e fratellanza, di cui il progetto di un’Europa unita è il simbolo più chiaro – ha concluso il sindaco – Del resto la nostra bandiera nazionale, il tricolore nato in questa città, ci richiama all’impegno di custodia degli ideali più nobili del Risorgimento e dei valori della nostra Costituzione. Un impegno questo, condiviso da cittadini e forze armate, unite nella speranza di consegnare alle giovani generazioni un mondo di pace e di sicurezza collettiva”.