Ascom Bologna esprime viva preoccupazione per ciò che si sta verificando in alcuni Istituti di credito. Imprenditori associati segnalano richieste di rientro parziale dai fidi, fino al 30% dell’importo originariamente concesso. Non mancano poi situazioni dove richieste di nuovi finanziamenti vengono respinte mentre fino a pochi mesi fa sarebbero state probabilmente accolte.
Si tratta – al momento – di segnali circoscritti ma non meno preoccupanti e su cui è urgente soffermarsi, per evitare fin d’ora che possano altrimenti trasformarsi in un grave danno per un tessuto imprenditoriale, sino ad oggi, sano ed affidabile come quello di Bologna e provincia.
Ascom Bologna comprende le attuali difficoltà finanziarie, le esigenze di rafforzamento patrimoniale delle banche ed è consapevole della delicatezza che comporta l’esercizio dell’attività creditizia, di cui se ne è spesso sottolineato il ruolo propulsivo a favore del territorio. Si tratta di una missione che non può essere quindi disattesa restringendo bruscamente credito e fiducia, trasformando così famiglie ed imprese di casa nostra, i veri protagonisti dell’economia reale, in vittime incolpevoli di una crisi internazionale verificatasi – fra l’altro – in contesti produttivi e sociali ben lontani da quello italiano e bolognese.
Una simile deriva risulterebbe ancor più incomprensibile tenuto conto, oltre che dei sempre possibili ed auspicati aumenti di capitale da parte di terzi, anche dei potenti strumenti pubblici e statali a disposizione delle banche per restituire fiducia e rafforzare il loro patrimonio. Come noto, Governo e Banca d’Italia hanno già emanato e stanno perfezionando provvedimenti appositi fra cui prestiti subordinati dello Stato e garanzie pubbliche sulle passività bancarie che, per Ascom Bologna, costituiscono in questo momento la via maestra che deve essere percorsa dalle Banche, affinchè possano continuare in modo giusto nell’importante missione che la comunità italiana e bolognese da sempre gli attribuisce.