Blitz anticamorra la scorsa notte a Torre Annunziata e in altre città italiane contro il clan Gionta, uno dei più attivi nell’area vesuviana. Complessivamente sono state arrestate 88 persone appartenenti alla storica cosca capeggiata da Valentino Gionta, condannato da anni all’ergastolo. Sono stati inoltre sequestrati beni per un’ottantina di milioni di euro.
Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli su richiesta dei pm dell’antimafia sono state eseguite dagli agenti delle squadre mobili di Napoli, Milano e Catania.
Gli indagati sono accusati di associazione camorristica, traffico di droga, estorsioni, detenzione illegale di armi. Dal clan Gionta partì l’ordine il 23 settembre del 1985 di uccidere il giornalista del quotidiano ‘Il Mattino’, Giancarlo Siani. Questo potente clan negli anni ottanta ha goduto anche di importanti appoggi della mafia siciliana attraverso l’allora padrino Lorenzo Nuvoletta, boss di Marano, morto negli anni novanta e ritenuto dagli esperti uno dei pochi capi Camorra ammessi sotto la cupola di Cosa Nostra.
Il 24 agosto del 1984, i sicari di Carmine Alfieri commisero la strage più spaventosa nella storia della criminalità organizzata quando uccisero otto persone, sette delle quali presunti affiliati al clan Gionta. La cosiddetta strage di Sant’Alessandro fu eseguita davanti al ‘circolo dei pescatori’ da una quindicina di sicari armati di pistola e mitra, che uscirono da un bus recante la scritta ‘gita turistica’. Nonostante la strage, la faida con il clan Gallo e le centinaia di arresti eseguiti nel corso degli anni, il clan Gionta è riuscito a mantenere inalterato il suo potere.
Fonte: Adnkronos