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Il Parco Flora di Cervarezza si rifà il look

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Si sono conclusi i lavori di consolidamento e risprino ambientale dell’area interessata anche di recente da alcuni movimenti franosi nel Parco Flora di Cervarezza – coordinati dall’assessore provinciale alla Difesa del suolo Alfredo Gennari e dall’assessore alla Protezione Civile Luciano Gobbi.

L’area, situata all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, ad un’altitudine di 870 e 1.000 metri sul livello del mare, mostra caratteri di eccellenza dal punto di vista floristico e faunistico, ma evidenzia anche una complessa situazione geologica, che ha dato luogo a diversi movimenti franosi, anche di recente. L’ultimo serio episodio di dissesto di versante si è verificato nel 2000, preceduto da significative riattivazioni, ed ha coinvolto buona parte del Parco delle fonti di Santa Lucia, compromettendo completamente l’invaso esistente e causandone il totale prosciugamento. Il laghetto è solo una parte dell’area coinvolta dalla frana, ma ne rappresenta l’emblema in quanto luogo di eccellenza del Parco prima dell’evento, poiché, in anni passati, il parco delle fonti di Santa Lucia è stato meta di villeggianti per vacanze e cure termali.

La Provincia ha approvato il progetto di ripristino, stanziando un finanziamento pari a 50 mila euro, utilizzato interamente per lavori di consolidamento e drenaggio del dissesto in atto, nonché per il ripristino morfologico del versante e la sistemazione dell’area dove era ubicato il laghetto, dando luogo ad una grande radura pianeggiante, immersa nel bosco circostante, utile per la sosta ed i momenti di svago dei fruitori del parco.
Nella parte alta del versante, in prossimità della viabilità e del parcheggio, la Regione Emilia Romagna aveva realizzato importanti interventi di consolidamento, tali da ridurre significativamente il livello di rischio idrogeologico del comparto.

Le opere realizzate dalla Provincia rappresentano un contributo all’obiettivo di stabilizzazione dell’area.

“Fino a pochi mesi fa la zona risultava quasi totalmente abbandonata, ad eccezione delle aree limitrofe che godono di una buona affluenza turistica estiva, attratta anche dal parco avventura Cerwood – spiega l’assessore Gennari – Perciò si è ritenuto indispensabile intervenire sul movimento franoso, in quanto la valorizzazione di un paesaggio deve necessariamente procedere sul doppio binario del ripristino e della conservazione ambientale da un lato e dello sviluppo della fruibilità del territorio dall’altro lato. La Provincia di Reggio Emilia ha quindi ritenuto di promuovere questo intervento al fine di restituire all’area la sua funzione recettiva e ricreativa, consolidando il versante franato e ripristinando l’area del laghetto a prato, in quanto per evidenti motivi idrogeologici non si è ritenuto opportuno ristabilire la funzionalità dell’invaso stesso”.

“Questa azione di valorizzazione e di riqualificazione del territorio consentirà di destinare tale area anche ad attività legate alla didattica, all’osservazione e all’apprendimento delle principali caratteristiche del paesaggio appenninico e delle sue trasformazioni – afferma l’assessore Gobbi – tenuto conto che il Parco Flora è situato all’interno del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, vicino alle terme di Cervarezza e al parco di Cerwood. L’intento è quello di valorizzare un’eccellenza naturalistica e turistica del territorio”.