Si è tenuto oggi a Bologna, il convegno su “Pari opportunità: proteggere la dignità delle persone anziane, lotta alla violenza ed alla trascuratezza verso gli anziani e verso le donne”, che ha visto tra gli altri la partecipazione di amministratori regionali e comunali e in particolare di Maria Milli Virgilio – assessore Pari Opportunità Comune di Bologna, Annamaria Dapporto – assessore regionale Politiche sociali, Rosa Maria Amorevole – consigliera di parità effettiva della Regione Emilia Romagna, Carlo Monaco – consigliere regionale Partito “per l’Emilia Romagna, Gianluca Borghi – consigliere regionale Partito Democratico. Ha concluso i lavori Massimo Vivoli – Presidente nazionale FIPAC.
L’allungamento della vita media delle persone (l’Italia è al 6° posto nel mondo per longevità: 85 anni per gli uomini e 89 anni di media per le donne) rende sempre più necessari interventi per rendere la vita delle persone anziane il più gradevole e soddisfacente possibile.
«Il sindacato pensionati FIPAC della Confesercenti – ha dichiarato Paola Pisi, Presidente Regionale FIPAC – ha sentito la necessità di affrontare l’argomento delle “pari opportunità”, un argomento di ampio respiro e che riguarda la dignità dell’essere umano, dignità degli anziani, siano essi uomini o donne, dignità delle donne nelle varie espressioni (madri, mogli, lavoratrici) e la dignità dei bambini e dei giovani. Con questo convegno Fipac desidera dare il proprio contributo nella ricerca di soluzioni ai tanti problemi relativi a questo vasto argomento.»
Un quadro demografico a livello della provincia di Bologna mostra che su 968.000 residenti, nel 2008 il 23% del totale è ultra 65enne e le previsioni per il 2010 stimano che si arriverà ad oltre il 25%; di questi ultrasessantacinquenni circa il 60% sono donne, tra queste il 35% vive sola, contro il 14% degli uomini. La Regione Emilia-Romagna ha indici di invecchiamento superiori alla media nazionale ed europea.
A livello comunale, l’assessore alle Politiche delle differenze Maria Virgilio, ha rilevato che anche a Bologna gli anziani sono prevalentemente donne e più si alza l’età, maggiore è la differenza fra maschi e femmine.
Nel comune di Bologna ci sono circa 171.000 persone di sesso maschile e 195.000 di sesso femminile, e considerando gli ultra 65enni, nella fascia 65-79 anni i maschi sono 28.000, mentre le donne 38.000, nella fascia over 80 i maschi sono 10.000 e le donne 22.000.
Per l’area metropolitana bolognese i dati sulla differenza della popolazione si riflettono:
261.000 la popolazione maschile, contro 290.000 quella femminile.
Da qui deriva la necessità di considerare le caratteristiche e le peculiarità della popolazione quando si programmano i servizi, per una maggiore integrazione fra fabbisogni reali e strumenti al servizio della popolazione.
«La Regione Emilia Romagna – ha ricordato Annamaria Dapporto, l’Assessore regionale alle Politiche Sociali – ha elaborato già nel 2004 il “Piano di azione per la comunità regionale. Una società per tutte le età: invecchiamento della popolazione e prospettive di sviluppo” con l ‘obiettivo di contribuire a realizzare una ´società per tutte le età´, una società rispettosa degli anziani di oggi e di domani che riconosca dignità e diritti di cittadinanza a tutti gli individui senza discriminazioni, e a ciascun individuo lungo tutto l´arco della sua vita. A tal fine, il Piano è stato pensato per promuovere e realizzare politiche ed interventi innovativi ed integrati a favore della popolazione anziana, coinvolgendo i diversi settori della programmazione regionale interessati ed interpellati dal processo di invecchiamento».
«Confesercenti Emilia-Romagna – ha dichiarato Stefano Bollettinari, Segretario Regionale Confesercenti Emilia Romagna – è, da sempre, attenta ai problemi delle pari opportunità e al ruolo delle donne nelle imprese del commercio e del turismo, oltre che ai temi del welfare e dell’assistenza sociale.
In Italia le imprese femminili sono circa 1 milione e 200 mila e rappresentano il 24% del totale;
commercio e turismo in particolare sono i settori dove la presenza delle donne con ruoli da titolare o di socia è fra i più alti dei settori economici.
In Emilia-Romagna, le donne titolari d’impresa nelle attività del commercio sono 30.682 il 44,3% del totale e nel turismo sono 17.427, cioè il 43,5% (Fonte: Cat Confesercenti Emilia-Romagna su dati Infocamere – anno 2006), mentre nel complesso dell’economia regionale le imprese gestite da donne rappresentano il 26% del totale.
Alla luce di questi dati, Confesercenti Emilia-Romagna ha attuato progetti concreti, come ad esempio “AlterEgo -Professione Co-manager, Laboratorio per lo sviluppo di nuovi strumenti a sostegno della donna in impresa”, promosso da Confesercenti Emilia-Romagna e realizzato da Nuovo Cescot Regionale che è un servizio di sostituzione della titolare d’impresa quando si presenta la necessità di allontanarsi dall’azienda per motivi familiari o personali».