Martedì 28 ottobre alle ore 21 a Maranello, presso l’Auditorium Enzo Ferrari, si terrà la presentazione del libro “Le minime eternità” (Incontri Editrice, 2008), seconda raccolta poetica di Roberto Alperoli. Intervengono il poeta sassolese Emilio Rentocchini, il cantautore Massimo Bubola, il giornalista Antonio Ferrari, inviato ed editorialista del “Corriere della Sera” e l’artista Andrea Capucci, le cui illustrazioni, delicate e suggestive, accompagnano le liriche contenute nel volume. Condurrà l’incontro il giornalista Roberto Serio.
Durante la serata Roberto Alperoli leggerà i propri testi accompagnato al basso da Bruno Corticelli (già collaboratore, tra gli altri, di Paolo Conte e Claudio Lolli), mentre al termine è previsto un intervento musicale di Massimo Bubola.
“Le minime eternità” è la seconda raccolta poetica di Alperoli ed esce a cinque anni di distanza da “La vita accanto”. Alperoli è sindaco di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, ed ideatore del PoesiaFestival, la rassegna dedicata alla poesia giunta alla quarta edizione, che ogni anno raccoglie l’interesse e la partecipazione di migliaia di persone. Alla poesia, oltre alla promozione culturale nei panni di amministratore pubblico, Alperoli dedica anche parte della sua vita privata: ed è proprio la dimensione intima quella che emerge con forza dai nuovi testi. Nella scrittura di Roberto Alperoli traspaiono consuetudini e meraviglie
di una quotidianità luminosa. È una scrittura minimale, la sua, per vocazione alla precisione, al prosciugamento: una scrittura che rende giustizia ai giorni, al nitore dei dettagli, alla densità delle cose, eppure non si riversa in descrizione, ma della moltitudine e della complessità coglie il disegno composto, unito. In questa visione cosmica, apertura metafisica che resta tuttavia contemplazione sensibile, la vita che viene rivela la sua semplicità ordinata: le minime eternità.
Il libro è inoltre dagli interventi del cantautore Massimo Bubola, del giornalista Antonio Ferrari (inviato del “Corriere della Sera”) e del poeta Emilio Rentocchini. “Mi ha sempre colpito la delicatezza letteraria di Roberto Alperoli, quel suo gusto nobilissimo di saper coniugare le soddisfazioni e le sofferenze quotidiane, spesso assai poco poetiche, con i pensieri più alti e le emozioni più intense”, scrive Ferrari. “La sensazione che ho di frequente, quando leggo poesia italiana contemporanea”, racconta Bubola “è che si tratti spesso di mero esercizio stilistico, come quando sei invitato in ristoranti alla moda raffinati e pretestuosi, ed esci perplesso e con più fame di prima. Nel caso di Alperoli c’è invece quello sfamarsi alla cucina del tempo, del territorio e delle stagioni, come se ti trovassi da solo in una storica trattoria di campagna e, quando poi ti riconsegni di nuovo alla notte, alle nebbie e alle luci e alla solitudine del ritorno, ti senti consolato, dolcemente sazio, un po’ ebbro e riconciliato col mondo”. “La scrittura di Alperoli”, secondo Rentocchini, “così apparentemente depurata e nuda, schiarita fino all’estenuazione o all’implosione in un’immagine straniante, sorda al sapore e come votata tutta a un aroma di vita erosa, ha un doppio nucleo concentrico. La voce poetante lievita in un’eco che la distrae, l’assedia, ma anche la consola offrendo un senso”.