Torna l’ora solare: precisamente alle 03.00 del 26 ottobre l’orologio va portato alle 02.00. Si guadagnano 60 minuti di sonno, e finisce così il periodo dell’ora legale, che ha regalato un’ora di luce in più, e ritorna l’ora solare che resterà fino al 29 marzo del 2009.
Durante i 7 mesi di ora legale, dal 30 marzo al 26 ottobre 2008, grazie proprio all`ora di luce in più al giorno l’Italia ha risparmiato 646,2 milioni di kilowattora, ovvero quasi 99 milioni di euro, secondo le rilevazioni di Terna, la società responsabile della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione. Un risparmio pari alla metà dei consumi domestici annui di Bologna e della sua intera provincia.
L’idea dell’ora legale arriva da lontano: già nel 1784 l’inventore del parafulmine Benjamin Franklin lancio la proposta sul Journal de Paris, proprio con l’idea di risparmiare energia.Ma l’escamotage non convinse. Oltre un secolo dopo (nel 1907), l’idea venne ripresa in Gran Bretagna da William Willet, e questa volta trovò seguaci nei pragmatici inglesi: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra approva il ‘British Summer Time’, ovvero lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti paesi imitarono poi la Gran Bretagna: in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità. In Italia l’ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 fino al 1920, ha vissuto alterne fortune, abolita e ripristinata varie volte tra il 1940 e il 1948, dal 1966 è stata usata con continuità.
Nell’emisfero australe, l’ora legale segue un calendario invertito rispetto all’Europa e al Nord America. Nell’Unione Europea l’adozione dell’ora legale è armonizzata ma non tutti nel mondo seguono le stesse regole, e qualcuno la usa poco, in Africa e Asia, o affatto come in Giappone e in genere ai Tropici, che così non sentiranno lo ‘scatto’ e dormiranno tranquilli. Perché per alcuni studi medici il cambio delle lancette ad ogni passaggio ora legale-solare e viceversa crea qualche scompenso ai ritmi circadiani e un effetto simil jet lag, con rischi di insonnia soprattutto per i bambini, che comunque sono destinati a scomparire nel giro di pochi giorni.