Una delegazione di professionisti dell’Arcispedale Santa Maria Nuova e della Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia ha fatto visita nei giorni scorsi all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.
L’iniziativa si colloca nell’ambito del Protocollo d’Intesa sottoscritto, nei mesi scorsi, tra l’Arcispedale e l’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia. Il protocollo nasce con la finalità di perseguire azioni e programmi di miglioramento nell’accoglienza del bambino malato e della sua famiglia in ospedale e nella gestione della salute globale nelle comunità infantili.
Il Gruppo reggiano, composto da 16 persone, era guidato dal Dott. Sergio Amarri, primario del Reparto di Pediatria dell’Ospedale e dal Dott. Sergio Spaggiari, direttore delle Scuole e dei Nidi della città.
Molti gli operatori tecnici e sanitari del reparto di Pediatria, gli insegnanti e le pedagogiste dell’Istituzione comunale, i rappresentanti di Reggio Children e volontari dell’Associazione Amici di Reggio Children con la Presidente Paola Silvi.
L’Ospedale pediatrico Meyer, considerato tra i migliori al mondo, si caratterizza per la speciale attenzione dedicata alla cura ed assistenza dei bambini. L’intera attività è pensata ed organizzata in funzione delle esigenze dei piccoli pazienti e delle famiglie. Così all’alta specializzazione medica e chirurgica si affiancano una serie di servizi e progetti di accoglienza che permettono ai bambini di non rinunciare alla loro dimensione di gioco e di fantasia.
La stessa architettura edilizia del Meyer rappresenta una assoluta novità nel panorama dell’edilizia ospedaliera europea.
Lo scambio di esperienze tra gli operatori fiorentini e quelli reggiani ha favorito la raccolta di spunti e idee ed è attesa entro fine anno, a Reggio Emilia, la visita di una delegazione della Fondazione Meyer.
“Le occasioni di incontro e confronto”, dichiara il Direttore Sanitario della Azienda Ospedaliera ASMN, dottoressa Iva Manghi, “rappresentano opportunità di sostegno alla ricerca scientifica in campo pediatrico e di miglioramento in termini di accoglienza e comfort per i bambini ed i loro genitori all’interno dell’ambiente ospedaliero”.