Home Modena Decreto Gelmini: solidarietà di Bonaccini (PD) agli studenti

Decreto Gelmini: solidarietà di Bonaccini (PD) agli studenti

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Il segretario provinciale del Partito democratico Stefano Bonaccini ha espresso tutta la sua “simpatia e solidarietà” ai ragazzi e alle ragazze che questa mattina hanno manifestato a Modena, nel piazzale del Polo Leonardo, contro il decreto Gelmini.

“Anche i ragazzi e le ragazze di Modena sono scesi in piazza, assieme a insegnanti e genitori, per dire no alla controriforma della scuola. Le
loro ragioni sono sacrosante, chiedono una scuola pubblica che abbia i mezzi per trasmettere sapere e preparare i giovani, tutti i giovani, ad
affrontare un mondo sempre più complesso e globale. A loro va tutta la mia simpatia e solidarietà perché sono mossi da ideali concreti e giusti, chiedono di essere protagonisti, di essere ascoltati”.

A un movimento così vasto e motivato, così civile nelle richieste e nei modi di manifestarle non si può rispondere, come ha fatto incredibilmente
ieri il presidente del Consiglio, agitando il manganello. E’ il segno della totale incomprensione di una protesta genuina, spontanea, che nasce non – come ripete ossessivamente il premier di fronte a ogni forma di dissenso – per le trame dei soliti comunisti ma semplicemente per avere risposta a domande vere che non hanno nulla di ideologico.
Bastava essere stamattina nel piazzale del Polo Leonardo, dove centinaia di studenti del Selmi, del Wiligelmo, del Guarini e dei due istituti
Corni, assieme ad alcuni studenti dell’università, si sono riuniti in assemblea, per capire la natura di un movimento nato e cresciuto nel Paese
in pochissimi giorni. Quei ragazzi erano lì per manifestare e dicutere civilmente di una riforma, quella del governo, che a loro non piace perché
– checché ne dica la Gelmini – taglia personale e risorse e lascia la scuola priva di mezzi proprio quando, invece, si dovrebbe investire in
formazione, ricerca, sapere, conoscenza, innovazione, così come accade in tutti i Paesi più avanzati.

Con la paura non si governa un Paese civile. Ma è quello, purtroppo, che sta facendo il centrodestra, trasformando ogni questione in emergenza,
ogni confronto in scontro, ogni dissenso in problema di ordine pubblico. E così è anche nella scuola. Gli studenti, i docenti, i ricercatori, i
genitori chiedono al governo di discutere, di riconsiderare le scelte fatte, di ascoltare la loro voce? Il premier, invece di rispondere,
minaccia di ricorrere alla polizia. Ma forse è proprio quello che vuole, cercare un’occasione di scontro per accrescere l’allarme e convincere
l’opinione pubblica che questo è solo un movimento di facinorosi che non hanno voglia di studiare. Sono certo che i giovani modenesi sapranno dimostrare il contrario, continuando a manifestare in modo civile e pacifico, portando avanti le loro giuste rivendicazioni e, soprattutto,
dando ascolto al loro alleato più forte: la speranza nel futuro”.