Divenuta esecutiva la sentenza di condanna a tre anni e sei mesi più due anni di libertà vigilata, per associazione a delinquere di stampo mafioso, è stato arrestato Francesco G.A., 54 anni, nativo di Cutro ma abitante a Brescello.
Sottratta la carcerazione preventiva, il calabrese – ritenuto pedina importante del sodalizio criminoso della ‘ndrangheta ‘Grande Aracri’ – dovrà espiare due anni, sei mesi e un giorno di reclusione e la libertà vigilata.
L’uomo è stato bloccato a Brescello dai carabinieri, su ordine della Procura generale
della Repubblica presso la Corte d’appello di Bologna.
‘Grande Aracri’, secondo l’attività investigativa condotta da polizia e carabinieri guidati dalla
Dda bolognese, coordinava un ampio disegno estorsivo nei confronti di numerosi imprenditori edili calabresi operanti nel reggiano, attraverso incendi e danneggiamenti di cantieri e furti di materiali edili e mezzi d’opera.
Le indagini furono avviate nel 2002 su un sodalizio di stampo mafioso che aveva
tracciato un’autentica ‘mappa del terrore’ ai danni di imprenditori e commercianti taglieggiati, rapinati, derubati e danneggiati.