La crisi economica sta provocando una polarizzazione nei consumi alimentari e se da un lato cresce il numero di quanti sono costretti a ricercare prodotti a piu’ basso prezzo, dall’altro si assiste ad un consolidamento della domanda di prodotti di alta qualità tradizionalmente acquistati da fasce di cittadini a piu’ alto reddito, dall’altro. E’ quanto emerge dai risultati dell’Indagine Coldiretti – Swg sui consumi alimentari che evidenzia gli effetti sulla spesa dell’allargamento della forbice dei redditi in Italia del rapporto dell’Ocse.
Oltre la metà di coloro che hanno cambiato le proprie abitudini alimentari per effetto della crisi economica lo hanno fatto – sottolinea la Coldiretti – cambiando i luoghi della spesa a favore di bancarelle ed hard discount e modificando il tipo di alimenti acquistati con conseguenze sulla dieta e sulla qualità dell’alimentazione. Ma dall’altra parte – continua la Coldiretti – aumenta la domanda di prodotti di elevata qualità e cresce dell’8 per cento la percentuale dei cittadini che acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine (sono il 28 per cento) e del 23 per cento di quelli che comperano cibi biologici, i quali però interessano una fetta piu’ ridotta della popolazione (il 16 per cento).
Nel 2008 – sottolinea la Coldiretti – crescono in controtendenza rispetto al comparto alimentare i consumi di prodotti biologici, che fanno registrare un aumento del 6 per cento. A trainare la crescita del bio nel primo semestre del 2008 ci sono i prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati (+18,4 per cento), i prodotti per l’infanzia (+17,6 per cento) e i lattiero-caseari (+ 5,7 per cento), che sono stati piu’ recentemente oggetto di scandali alimentari.
Peraltro – conclude la Coldiretti – non crescono solo gli acquisti familiari nei punti vendita tradizionali ma anche quelli effettuati direttamente dal produttore, con un aumento del 17 per cento del numero di aziende agricole e agriturismi bio con vendita diretta nel 2008 (+92 per cento tra 2003 e 2008), per un totale di circa 1900 operatori secondo l’anteprima dati BioBank.