Home Politica Ragazzini (Cisl ER): ‘Bene che il PD parli di lavoro con tutti’

Ragazzini (Cisl ER): ‘Bene che il PD parli di lavoro con tutti’

# ora in onda #
...............




“E’ importante che il PD ricordi che il lavoro è ancora uno strumento indispensabile per la realizzazione delle persone, anche nel tempo cosiddetto post industriale in cui domina la finanza globale”. Essendo il PD un partito a cui, pur nella sua preziosa e gelosa autonomia la Cisl ha guardato con grandi speranze proprio per la volontà che poteva rappresentare nel Paese, troppo spesso afflitto dalle ‘disunioni di fatto’, nel tentativo di mettere insieme, unire oltre le legittime ma spesso infantili appartenenze troppo spesso personalistiche”. Così Piero Ragazzini, segretario generale della Cisl dell’Emilia-Romagna intervenendo sabato 18 a Bologna alla conferenza tematica del PD sul lavoro.


Dunque, “interesse e rispetto” nella discussione con il PD, da parte della Cisl emiliano-romagnola, “purchè reciproci”, perché la Cisl “é interessata alla politica e la sua autonomia non significa agnosticismo o indifferenza” –ha sottolineato Ragazzini.
Riconoscendo che “le stesse ragioni profonde che hanno ispirato la riuscita di questo nuovo partito partono proprio dal riconoscimento dei soggetti rappresentati a vario titolo della società, superando ormai vecchi pregiudizi che riconoscono al sindacato un ruolo meramente strumentale alle ragioni del partito”.Da qui l’auspicio del responsabile regionale della Cisl che “la discussione sia seria, laica e leale sul merito delle reciproche scelte, evitando banalizzazioni, strumentalizzazioni demonizzazioni, semplificazioni”.

Sul piano sindacale Ragazzini ha ricordato con orgoglio che “la Cisl a livello regionale ha cercato di gestire al meglio la ricerca talvolta faticosa di un percorso unitario verso la coesione sociale”, mentre ora “si apre una stagione complessa nei rapporti fra Cgil Cisl Uil”.

Circa l’accordo sull’avviso comune il sindacalista Cisl ha ribadito che “non è la devastazione della piattaforma elaborata unitariamente, mentre la scelta della Cisl è dettata dall’esigenza di intervenire su un modello contrattuale (per altro a suo tempo fortemente voluto dalla stessa Cisl) oggi insufficiente per tutelare i lavoratori rappresentati”.

“Le scelte della Cisl, giuste o sbagliate, condivisibili o meno –ha rivendicato con forza Ragazzini- sono dettate esclusivamente da valutazioni sindacali, non dipendono da questo o quell’esecutivo: e questo deve essere chiaro a tutti”.