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Ferrari, Domenicali: analizzare le prestazioni per dare il massimo in Brasile

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Il Direttore della Gestione Sportiva della Ferrari Stefano Domenicali ha ammesso di essere un po’ disorientato dopo che i piloti della Scuderia Ferrari Felipe Massa e Kimi Raikkonen sono stati battuti dalla McLaren di Lewis Hamilton e hanno chiuso al secondo e terzo posto il Gran Premio della Cina, che si è tenuto nei dintorni di Shanghai. Domenicali Ha detto che c’è molto da capire prima di partire per l’ultimo round del Campionato del Mondo a San Paolo, in Brasile, fra due settimane, con Massa distanziato ancora di sette punti da Hamilton.


“La cosa che dobbiamo capire, andando in Brasile, è perché sia stato possibile questo risultato, considerando che a Singapore e al Fuji eravamo davvero competitivi, sia in termini di giri veloci sia per quel che riguarda l’andatura in gara,” ha spiegato Domenicali. “Sicuramente in termini di prestazioni questa gara è stata, insieme alla Germania, la peggiore che abbiamo fatto quest’anno in queste condizioni. L’unico aspetto comune è stato il tipo di gomme utilizzato e dobbiamo capire se proprio questo sia stato il problema, ma non credo. Di certo, da una parte, abbiamo lamentato una mancanza di aderenza in questo fine settimana che ci ha impedito di essere abbastanza competitivi, ma soprattutto non abbiamo avuto la stessa maneggevolezza nel primo settore.
Non possiamo lottare in Brasile per i titoli se – come ho detto all’inizio della stagione- siamo in una condizione come questa, dove la nostra macchina è meno competitiva, con un divario così grande dal nostro rivale principale, la McLaren”.

Domenicali ha riconosciuto i meriti della McLaren. “In questo fine settimana i nostri avversari sono stati più veloci di noi. Forse hanno fatto un lavoro migliore, ma in ogni caso erano più veloci, questo è certo. Abbiamo visto già da venerdì che avevano un’andatura migliore della nostra e facevano giri più veloci. Abbiamo visto oggi che non facevano nessun particolare sforzo. Erano semplicemente più veloci di noi e questo è il motivo per cui dico che se si considera cosa potevamo fare in queste condizioni, dico che abbiamo ottenuto il massimo.
Ad essere onesti oggi Lewis era di un altro pianeta, ha guidato perfettamente, veloce, costante e non potevamo nemmeno pensare di attaccarlo. Nella riunione che abbiamo fatto stamattina abbiamo detto che bisognava cercare di attaccare Lewis, soprattutto all’inizio del Gran Premio, per vedere come andavano le cose, ma davvero non abbiamo potuto farlo perché era troppo veloce”.

Ma Domenicali si rifiuta di ammettere che la McLaren è la vettura più veloce. “Una settimana fa non era pensabile. Due gare fa, nemmeno. Dobbiamo capire perché qui c’è stato questo calo di prestazioni. Dobbiamo fare delle analisi approfondite per capire esattamente il motivo per cui siamo calati in termini di performance. Questo fine settimana eravamo più lenti, gli altri invece più o meno erano tutti costanti nell’andatura o vicini all’andatura prevista, noi, per essere onesti, siamo stati gli unici che non sono andati così forte. Non credo che nel giro di una settimana gli altri abbiano fatto un passo avanti rispetto a noi, quindi penso che sia qualcosa legata solo alla nostra prestazione. Ecco perché dobbiamo lavorare duramente, perché siamo vicini all’ultima gara della stagione e dobbiamo fare in modo che tutto sia in ordine per essere sicuri di avere una buona macchina per l’ultimo Gran Premio.
Domenicali ha detto che l’approccio non cambierà anche se le possibilità della squadra adesso sono nelle mani degli altri. “Penso che l’atteggiamento non possa cambiare perché da una parte il nostro destino non è più nelle nostre mani, perché, prima di tutto, per vincere il titolo con Felipe dobbiamo vincere e dobbiamo sperare che Hamilton non faccia una buona gara”.

“Per quel che riguarda il titolo Costruttori, la situazione è diversa perché sappiamo di avere questo margine, che non è molto perché non si sa mai cosa può succedere. Oggi abbiamo visto che, ancora una volta, Kovalainen ha avuto dei problemi. Potrebbe avere un’altra foratura nel momento sbagliato, quindi è tutto ancora aperto, ma questo può succedere a tutti e quattro i piloti che possono influenzare i risultati del campionato Piloti e Costruttori. La sola cosa che possiamo fare è cercare di lavorare duramente per analizzare le prestazioni della vettura. Non dobbiamo farci prendere dal panico perché, come ho detto, solo una settimana fa era tutto diverso e perché, per essere certi che tutto vada per il verso giusto, dobbiamo avere la giusta concentrazione”.
Ma la pressione è generale, afferma Domenicali. “Credo che la pressione sia la stessa per entrambi. Stavo discutendone stamattina con Martin Whitmarsh (McLaren). Sappiamo che tutti sono concentrati ma spaventati dal fatto che qualche evento inaspettato possa accadere. Sicuramente, mi aspetto che Lewis pensi ‘Spero di non avere un’altra gara difficile’. Dall’altra parte si può pensare che Felipe faccia la stessa cosa e anche la squadra pensa la stessa cosa, quindi penso che sarà molto importante stare tranquilli, sia i piloti e che la squadra, quindi aspettiamo di vedere quale sarà il verdetto su entrambi i campionati in Brasile”.
Domenicali si aspetta che il contendente brasiliano per il titolo si troverà in un contesto più favorevole, a livello mentale, nella gara di casa. “Penso che oggi sia stata la gara più intensa per Felipe perché a questo Gran Premio c’era la possibilità per Lewis di vincere il titolo. Considerando il fatto che ha constatato che non era abbastanza competitivo per battere Lewis oggi, e il fatto che non si sa mai riguardo alla stabilità, devi davvero arrivare a un punto in cui dici, ‘Ok, abbiamo fatto quello che potevamo fare, il massimo.’ Quindi mi aspetto che Felipe sia- non so se sia corretto dire rilassato- ma più tranquillo in Brasile piuttosto che qui, e sono abbastanza sicuro che sarà in grado di gestire la pressione in modo positivo”.

Alla fine, a Domenicali è stata chiesta la differenza fra il Gran Premio della Cina, dove Raikkonen ha fatto passare il suo compagno di squadra, e quello di Austria 2002 dove Rubens Barrichello ha permesso a Schumacher di vincere. “E’ un episodio completamente diverso. Non ricordate cosa è successo in Germania, e nessuno si è lamentato, fra Kovalainen e Hamilton? So perché me lo chiedete quindi vi rispondo allo stesso modo. Potete chiedere la stessa cosa a riguardo. Posso dire che oggi è successa una cosa abbastanza normale. I piloti conoscono gli interessi della squadra senza che sia loro imposto niente. Rispetto ciò che ha detto Lewis in conferenza stampa. Lewis ha detto che è stato un gioco di squadra e che abbiamo fatto un buon lavoro”.