Questa mattina a palazzo Malvezzi la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, ha ricevuto Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i
familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Bolognesi ha voluto fare omaggio alla Presidente di una spilletta
realizzata con l’oro proveniente dal tesoro sequestrato a Licio Gelli.
La vicenda risale ai primi anni Ottanta, ai tempi dell’inchiesta sulla loggia massonica P2, capeggiata da Licio Gelli; durante quell’indagine fu
fatto ritrovare un dossier, costruito ad arte, diffamatorio sul conto dei giudici Giuliano Turone e Gherardo Colombo che stavano investigando proprio sulla P2. Col tempo si scoprì che il dossier era opera dello stesso Licio Gelli, che fu condannato a risarcire i due giudici, risultati totalmente estranei alla vicenda.
A distanza di 25 anni, Turone e Colombo hanno ottenuto il risarcimento che consisteva in lingotti d’oro per 14 etti, sequestrati durante una
perquisizione a Villa Vanda ad Arezzo.
I due giudici hanno quindi deciso di devolvere questo risarcimento a due associazioni che dall’opera di Licio Gelli sono state gravemente colpite: l’associazione delle Nonne de Plaza de
Mayo, le nonne dei figli dei desaparecidos argentini (Licio Gelli è stato ambasciatore ai tempi della repressione ed alla sua loggia erano iscritti i generali massacratori Massera e Videla), e l’associazione delle vittime del 2 agsoto, in virtù del fatto che Licio Gelli si è sempre adoperato (e per questo è anche stato condannato) per allontanare gli inquirenti dalla pista fascista della strage alla stazione di Bologna.
“La nostra associazione – spiega Bolognesi – ha indetto un concorso nelle scuole italiane per realizzare delle spille con quell’oro, in modo da
mantenere sempre viva la memoria di quella strage. 85 spille verranno consegnate alle famiglie delle persone decedute nella strage, altre invece
vengono donate a personalità a noi vicine e con l’oro rimanente finanzieremo le attività della nostra Associazione.