L’emorragia che l’aveva colpita e che l’aveva portata in fin di vita si è arrestata. La donna, di 37 anni, da oltre 16 vive in stato vegetativo permanente in seguito ad un incidente stradale.
Già ieri Medici e familiari tengono ferma la loro posizione di non eseguire, nel caso di un peggioramento, interventi chirurgici né trasfusioni, lasciando così che, nel caso, la malattia prosegua il suo corso. La situazione potrebbe infatti presentare nuovi peggioramenti entro 3-4 giorni.
Se per allora non sarà accaduto nulla di nuovo Eluana potrà essere considerata ‘fuori pericolo’ e tornare alle condizioni che l’hanno accompagnata negli ultimi anni. Lo afferma Carlo Alberto De Fanti, il medico che segue la giovane donna.
“La situazione oggi si è stabilizzata. L’emorragia – dice – non è ripresa. Il tasso di emoglobina è un pò sceso come normalmente accade in episodi emorragici come quelli subiti da Eluana. In generale però – aggiunge il medico – i parametri generali stanno migliorando e se non accade nulla di nuovo Eluana dovrebbe recuperare completamente entro 3 o 4 giorni”.
P
er il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, a decidere su un’eventuale trasfusione deve essere “il medico in scienza e coscienza nel suo rapporto con il paziente e con la famiglia”.
“Sento il bisogno – dice Tettamanzi – che ci sia un più profondo rispetto per le situazioni di fatica e di dolore che vive una famiglia. Sento poi il bisogno che ci sia più silenzio: la curiosità e l’esposizione mediatica – aggiunge l’arcivescovo – ci distolgono dai veri problemi da affrontare”.
Questa mattina davanti alla casa di cura ‘Beato Luigi Talamoni’ di Lecco non c’era che un piccolo gruppo di giornalisti e cameramen ad attendere notizie sull’evolversi delle condizioni.
b
Fonte: Adnkronos