Il sistema capitalistico con le sue strutture economiche e di pensiero è entrato, secondo le teorie di un docente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in una nuova fase definita “bio”. E’ di biocapitalismo che si parla nel saggio “Il biocapitalismo – Verso lo sfruttamento integrale di corpi, cervelli ed emozioni” (Torino, Bollati Boringhieri, 2008), ultimo lavoro scientifico-culturale del prof. Vanni Codeluppi, docente di Comunicazione pubblicitaria alla facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Di estremo interesse e suggestiva è la tesi che nel suo testo il docente reggiano propone:
l’attuale fase “bio” caratterizza il sistema capitalistico con “produzioni di valore economico che si basano sull’impiego dell’essere umano nella sua totalità, ossia nelle dimensioni biologiche, mentali, relazionali e affettive”.
I prodotti in commercio, sempre più numerosi e molto spesso indistinguibili l’uno dall’altro, se sono uguali da un punto di vista funzionale, devono potersi distinguere attraverso strumenti creativi che li facciano emergere per affermarsi sul mercato, catturando i gusti sempre più differenziati e segmentati dei consumatori.
“Perciò – spiega il prof. Vanni Codeluppi – le imprese cercano di sfruttare le idee dei dipendenti nell’orario di lavoro, ma anche al di fuori di esso. Non sono però soltanto i dipendenti a dover far lavorare tutto il loro corpo e tutto il loro cervello. Sono anche i consumatori. O meglio gli stessi dipendenti, i quali una volta tornati a casa dall’ufficio possono continuare a lavorare per la loro azienda, ma anche lavorare per altre. Così, al supermercato, impacchettano e pesano la frutta o leggono i codici a barre prima di mettere i prodotti nel carrello. Oppure prenotano un volo aereo su Internet. Fanno cioè funzionare un modello aziendale che necessita sempre più del lavoro del consumatore”.
Un esempio sono le particolarissime campagne pubblicitarie e di lancio di nuovi prodotti di numerose aziende, da Fiat (con la nuova 500) a Coca Cola, ad Apple che hanno sfruttato la creatività degli stessi consumatori nella definizione del prodotto.
E in questo nuovo mondo internet è ancora una volta lo strumento che cambia il modo delle persone di condurre la propria esistenza, mutando profondamente intere società e strutture economiche che si sono sempre rette su schemi più rigidi e settoriali e che oggi, invece, vedono i confini fino a ieri ben marcati procedere verso una maggior fluidità delle strutture, delle relazioni, del lavoro e dell’intero sistema economico su cui si basa il mondo occidentale.
Per discutere più approfonditamente di questi nuovi scenari, economici, comunicativi, sociali e di pensiero, che costituiscono la provocazione culturale del prof. Vanni Codeluppi, la facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia dell’Ateneo emiliano ha organizzato un seminario dal titolo “Il biocapitalismo”.
Luogo scelto per la discussione la Mediateca della Biblioteca Universitaria Interdipartimentale (v. le Allegri, 9) a Reggio Emilia, che domani, lunedì 13 ottobre, a partire dalle ore 9.30 ospiterà colleghi dell’Ateneo e di altre università italiane.
A dare il via ai lavori della giornata sarà la prof. ssa Giovanna Galli, Preside della facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia. La sessione mattutina del seminario sarà presieduta dal prof. Stefano Calabrese che introdurrà gli interventi dei proff. Vanni Codeluppi, Andrea Ginzburg (Università di Modena e Reggio Emilia), Federico Chicchi (Università di Bologna) e Massimiliano Panarari (Università di Modena e Reggio Emilia). La sessione pomeridiana sarà invece presieduta dalla prof.ssa Elena Esposito (Università di Modena e Reggio Emilia) che introdurrà i contributi dei proff. Fulvio Carmagnola (Università Bicocca di Milano), Mauro Ferraresi (Università IULM, Milano), Nello Barile (Università IULM, Milano) e Pierluigi Musarò (Università di Bologna).
Vanni Codeluppi è sociologo dei consumi. Ha insegnato nelle Università di Urbino, Palermo e IULM di Milano. Attualmente è docente presso la facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Ha tra l’altro pubblicato i volumi Consumo e comunicazione. Merci, messaggi e pubblicità nelle società contemporanee (Angeli, 1989), La pubblicità. Guida alla lettura dei messaggi (Angeli, 1997), Lo spettacolo della merce. I luoghi del consumo dai passages a Disney World (Bompiani, 2000), Che cos’è la pubblicità? (Carocci, 2001), Il potere della marca. Disney, McDonald’s, Nike e le altre (Bollati Boringhieri, 2001), Manuale di Sociologia dei consumi (Carocci, 2005), La vetrinizzazione sociale. Il processo di spettacolarizzazione degli individui e della società (Bollati Boringhieri, 2007), Dalla corte alla strada. Natura ed evoluzione sociale della moda (Carocci, 2007) e Il biocapitalismo. Verso lo sfruttamento integrale di corpi, cervelli ed emozioni (Bollati Boringhieri, 2008).