“Crollano le borse ma tiene il tartufo con quotazioni superiori a tremila euro al chilo all’inizio di una stagione che si prospetta di alta qualità per il pregiato ‘tuber magnatum pico’ anche se la raccolta è al momento contenuta e si spera che la situazione possa migliorare con la pioggia autunnale”.
E’ quanto rileva la Coldiretti in occasione dell’apertura delle principali Fiere che da Sant’Angelo in Vado in provincia di Pesaro (dall’11 ottobre al 2 novembre) fino ad Alba (dal 10 ottobre al 9 novembre) si moltiplicano in molte regioni della penisola.La raccolta, fa sapere l’organizzazione, “coinvolge decine di migliaia di professionisti impegnati, insieme all’amico più fedele dell’uomo, a rifornire anche negozi e ristoranti con tartufi che alimentano un business comprensivo di indotto che potrebbe raggiungere nel 2008 un valore stimato in circa mezzo miliardo di euro per una specialità venduta fresca, conservata o trasformata.
Dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana all’Umbria, dall’Abruzzo al Molise, ma anche nel Lazio e in Calabria, l’ultimo weekend di ottobre e quelli di tutto novembre sono dedicati a manifestazioni dove si sfidano i migliori pezzi che possono essere anche gustati e acquistati a prezzi ‘convenienti’.
“La ricerca dei tartufi praticata già dai Sumeri – evidenzia la Coldiretti – svolge una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta una importante integrazione di reddito per le comunità locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici come dimostrano le numerose occasioni di festeggiamento organizzate in suo onore.
L’organizzazione che rappresenta le imprese agricole stila poi un vademecum per acquistare, conservare e gustare i tartufi.
ACQUISTO: le qualità organolettiche del tartufo sono molto elevate al momento della raccolta ed il suo aroma si attenua con il passar del tempo. E’ consigliabile acquistarlo presso un rivenditore di fiducia o nei mercatini dei luoghi di raccolta e solo nel periodo di piena maturazione.
CONSERVAZIONE: nel frigorifero in un barattolo a chiusura ermetica, avvolti uno ad uno in tovaglioli di carta o anche immersi nel riso che impregnandosi del loro aroma, può essere utilizzato in cucina.
UTILIZZO: è buona norma pulire i tartufi solo al momento del loro utilizzo spazzolandoli e solo se necessario passarli velocemente sotto il getto di acqua fredda.
Fonte: Adnkronos