Nei mesi scorsi Legambiente – insieme alle associazioni WWF, Rete di Lilliput, Lega Difesa Ecologica e Lav – ha rivolto un appello a tutti i comuni e alle aziende ospedaliere denominato “Fuori l’usa e getta dalle mense pubbliche!”.
In questo appello abbiamo proposto agli enti pubblici di adottare una serie provvedimenti per eliminare l’usa e getta dalle mense, a partire dalla sostituzione dell’acqua minerale con l’acqua dell’acquedotto e dalla introduzione di piatti e posate lavabili al posto di quelli in plastica usa e getta.
L’acqua distribuita dagli acquedotti è incontestabilmente potabile, controllata, sicura e pure economica.
E’ quindi evidente che servire nelle mense pubbliche acqua in bottiglia comporta un impatto ambientale tanto grande quanto evitabile e ingiustificato.
A distanza di alcuni mesi dal nostro appello, apprendiamo con piacere che finalmente qualcosa si sta iniziando a muovere in questa direzione anche nel nostro comprensorio.
La recente decisione del Comune di Formigine di sostituire l’acqua minerale con la buona e potabile acqua dell’acquedotto è una scelta molto importante, positiva e coraggiosa in quanto rompe il purtroppo diffuso luogo comune, in gran parte indotto dal bombardamento pubblicitario, che vuole l’acqua distribuita dagli acquedotti “acqua di serie B”.
Grazie alla campagna nazionale “Imbrocchiamola!” promossa dalla rivista Altreconomia, si sta finalmente riabilitando la qualità dell’acqua degli acquedotti pubblici e diversi comuni e aziende hanno organizzato campagne per promuoverne l’uso tra i cittadini e nelle mense pubbliche.
Dopo Modena, Carpi e altri comuni della nostra provincia, ora anche a Formigine nelle mense scolastiche viene servita acqua potabile di qualità controllata proveniente dall’acquedotto, evitando ogni anno la produzione, l’imbottigliamento, il trasporto e lo smaltimento di circa 168.000 bottiglie di plastica.
Questo significa evitare l’emissione in atmosfera di 12 tonnellate di anidride carbonica, gas responsabile dell’effetto serra, risparmiando inoltre oltre 11.600 kg di petrolio per la produzione delle bottiglie e oltre 4.600 litri di gasolio per il trasporto delle stesse.
Appoggiamo quindi la decisione assunta dal Comune di Formigine, auspicando che provvedimenti analoghi vengano adottati quanto prima anche dai comuni limitrofi.
Riteniamo inoltre necessaria una campagna informativa volta a promuovere tra la cittadinanza l’utilizzo dell’acqua potabile dell’acquedotto e la realizzazione anche nel nostro territorio di “case dell’acqua”.
Si tratta di strutture, già esistenti in diversi comuni milanesi, in cui i cittadini possono attingere acqua potabile, anche frizzante, proveniente dall’acquedotto ottenendo un significativo risparmio economico ed evitando la produzione, il trasporto e lo smaltimento di montagne di bottiglie di plastica.
(Circolo Legambiente “Chico Mendes”)