Provincia e Servizio tecnico di bacino – insieme all’assessore alla Protezione civile di della Provincia di Reggio, Luciano Gobbi, al direttore generale alla Difesa del suolo della Regione, Giuseppe Bortone, ed ai sindaci di Vezzano e Casina – hanno effettuato questa mattina un sopralluogo ai lavori in corso lungo il torrente Crostolo (ed in particolare nel comune di Vezzano, a La Bettola e La Vecchia) a seguito dei dissesti idrogeologici provocati dal maltempo nel maggio e giugno scorsi.
In quella occasione, come si ricorderà, il reticolo idrografico minore – ovvero la rete di rii, canali e fossi – non fu in grado di assorbire le intense precipitazioni e le esondazioni provocarono, in particolare a Casalgrande e Castellarano, l’allagamento di diverse abitazioni.
La Regione, attraverso la Provincia, ha subito stanziato 878.000 euro per interventi di urgenza, e già a fine luglio il Servizio tecnico di bacino aveva aperto 13 cantieri, in particolare sul rio di Roteglia a Castellarano e sugli affluenti del torrente Crostolo, nel Vezzanese, oggetto appunto del sopralluogo di questa mattina.
“La Provincia in particolare ha coordinato nelle prime ore, insieme alle associazioni di volontariato di Protezione civile, gli interventi in fase di emergenza conseguenti alle intense e improvvise precipitazioni di maggio e giugno – spiega l’assessore provinciale Luciano Gobbi – che hanno messo in risalto l’annoso problema dei corsi d’acqua della pedecollina, in particolare rii e canali, che, anche a causa della massiccia urbanizzazione, richiedono continui lavori di manutenzione e di adeguamento delle opere strutturali, come tombamenti e ponti”.
Il livello di attenzione e di prevenzione rispetto al rischio idraulico, aggiunge Gobbi, “deve assolutamente rimanere alto: occorre dunque un continuo stanziamento di risorse ordinarie, dunque non solo conseguenti a eventi straordinari, ma anche una maggiore chiarezza nelle competenze, sia in fase di programmazione, sia di esecuzione degli interventi”. Attualmente gli ambiti d’azione, e quindi di intervento, del Servizio tecnico di bacino, dei Consorzi di Bonifica nonché dei Comuni nei tratti urbani non sono infatti sufficientemente chiari: “La Provincia, continuando nell’opera capillare di coordinamento degli interventi in emergenza, chiede quindi alla Regione Emilia-Romagna maggiore chiarezza, anche per definire meglio le responsabilità, che non possono risultare “spezzettate” per tratti lungo uno stesso corso d’acqua”.
L’assessore provinciale alla Protezione civile ha quindi ringraziato i Consorzi di bonifica per essere intervenuti in fase di grande emergenza anche su tratti idraulici non di loro stretta competenza – “come ad esempio ha fatto la Parmigiana Moglia Secchia a Casalgrande in occasione della ripetuta esondazione dei rii Canalazzo e de’ Medici” – ed ha sollecitato la Regione “a promuovere, oltre agli interventi di manutenzione, un preciso monitoraggio di tutte le situazioni critiche, tratto per tratto, per ognuno dei corsi d’acqua di competenza, un censimento che trova, per altro, già le basi nei lavori di analisi di Autorità di bacino del Po e della Provincia nell’ambito del nuovo Ptcp”.
“La risposta della Regione alle emergenze di maggio e giugno è stata rapida ed efficace – ha concluso Gobbi – ma è davvero indispensabile attuare una buona politica del territorio, attraverso una manutenzione ordinaria tesa a garantire la perfetta efficienza della rete idraulica. Così come è fondamentale riconfermare in un’ottica di bacino – rispondente alle esigenze d’ambito provinciale, ma raccordata al livello comunale con le esigenze di sindaci e cittadini – il forte e consolidato legame dei Servizi tecnici della Regione e dei Consorzi di bonifica con i territori”.