In occasione dell’Anno europeo per il dialogo interculturale (2008), la Provincia di Reggio Emilia ed i Comuni di Luzzara e Novellara si sono fatti promotori di Uguali_Diversi, primo Festival delle culture, con l’obiettivo di favorire momenti d’incontro, riflessione e scambio di opinioni sui temi cruciali dell’identità e delle differenze culturali. Dall’11 al 14 settembre scorsi, le piazze, i musei, i teatri e le sale civiche delle due cittadine reggiane, dove la presenza degli stranieri è molto consistente e anche già radicata, hanno fatto da cornice a workshop, mostre a tema, presentazioni di libri, spettacoli per grandi e piccini e laboratori del gusto, durante i quali oltre settemila persone hanno potuto trovare spazi per confrontarsi e riscoprire il valore della diversità.
Senza la pretesa d’offrire un modello ideale d’integrazione il Festival ha visto l’incontro ed il confronto del mondo della cultura, della scuola, dell’associazionismo laico e religioso, sociale ed imprenditoriale per comprendere i problemi quotidiani, fornire strumenti per saperli affrontare e risolvere. Bilancio più che positivo, dunque, per questa prima edizione, come hanno confermato questa mattina l’assessore provinciale Stecco ed i sindaci Donelli e Daoli, tanto che già si sta lavorando al Festival delle culture 2009.
“Questa prima edizione ha centrato i tre obiettivi che Provincia e Comuni si sono posti per affrontare quella che è la più grande sfida del XXI secolo: l’integrazione e l’interculturalità nei tempi della globalizzazione – ha detto l’assessore provinciale alla Solidarietà, Marcello Stecco – L’elaborazione culturale, assicurata da intellettuali di livello nazionale e internazionale; la partecipazione popolare, con circa 7.500 persone che hanno assistito a conferenze e spettacoli; il contenimento del budget, circa 200.000 euro poco più della metà dei quali coperti dal mondo economico e privato. Questi risultati positivi ci spingono fin d’ora a proseguire questo cammino, promuovendo la seconda edizione del Festival che si terrà dal 10 al 13 settembre 2009”.
“Le nostre due comunità – hanno aggiunto i sindaci coinvolti, Stefano Donelli per Luzzara e Raul Daoli per Novellara – da tempo si trovano a doversi confrontare quotidianamente, come tante altre realtà, con i problemi di una società multiculturale e con le peculiarità di cui sono portatori i migranti, da noi particolarmente numerosi e presenti nel tessuto produttivo e sociale. In questo ambito si sono qualificate come laboratori di ricerca di forme nuove di integrazione e partecipazione.
Consideriamo il Festival come un’importante occasione per immaginare il futuro, nella consapevolezza che i nuovi cittadini non sono solo braccia ma persone, con tutto ciò che ne consegue”.
Il Comitato organizzativo esprime la propria piena soddisfazione per il raggiungimento di tali obiettivi. Un importante investimento culturale, di poco superiore ai 200.000 euro (finanziato per il 54% da sponsorizzazioni) che ha visto la partecipazione dei cittadini di Novellara e Luzzara e di oltre cinquemila ospiti da tutto il nord d’Italia.
Il Festival ha avuto numerosi patrocini, tra i quali la Regione Emilia Romagna, l’Università degli studi di Modena e Reggio ed i sindacati Cgil, Cisl e Uil, a testimonianza di un forte interesse del territorio e del mondo del lavoro reggiano.
Inoltre la qualità e lo spessore delle tematiche trattate hanno da subito richiamato l’attenzione di numerose testate giornalistiche e radiotelevisive riconoscendo al Primo Festival delle Culture un’importanza nazionale ed europea.
Per i tre giorni, secondo lo schema ormai consolidato dei Festival italiani, docenti universitari e giornalisti, scrittori e sociologi, teologi, storici e antropologi, tra i quali Enzo Bianchi, Gabriella Caramore, Gad Lerner, Massimo Livi Bacci, Carlo Petrini, Guido Barbujani, Paolo Branca, Alessandro Barbero, Paolo Naso, Stefano Allievi e Adel Jabbar, sono intervenuti con lezioni magistrali. Non sono mancati, peraltro, gli appuntamenti di aggregazione e divertimento: la cucina di strada, varie attività ludiche e sportive, la mostra sui giocattoli del mondo di Roberto Papetti e le percussioni di Lucio Bosi con il suo Ritmo della Terra, oltre ai concerti dell’Orchestra di Piazza Vittorio e di Eugenio Finardi.
Il Festival ha voluto manifestare, infine, una concreta e propositiva risposta alla quotidiana e pressante sollecitazione psicologica degli episodi di cronaca nazionale; una netta assunzione di responsabilità da parte degli Enti locali che ha visto già in questi giorni la costituzione di un tavolo di lavoro e la definizione di alcune linee guida operative tra le quali la definizione di un insieme di regole di rispetto reciproche; l’avvio di processi di rinegoziazione dei conflitti; l’incentivo alla conoscenza reciproca; la valorizzare delle nuove generazioni; la definizione di normative e regolamenti; il governo del territorio ed il suo sviluppo edilizio; affrontare un confronto sovra-locale.