Il patrimonio museale modenese si arricchisce di un nuovo luogo della cultura con il Museo didattico di Fisica e Scienze naturali del Seminario arcivescovile che sarà inaugurato sabato 4 ottobre alle 16 dall’arcivescovo di Modena, monsignor Benito Cocchi.
In programma anche la conferenza “Ragionare per credere. Una fede amica della scienza, una scienza amica della fede”, tenuta da monsignor Gianfranco Basti, decano e ordinario di Filosofia della scienza alla Pontificia università lateranense, e una visita guidata al palazzo che ospita il seminario.
Il museo, promosso dall’Arcidiocesi di Modena-Nonantola in collaborazione con la Provincia di Modena e con il contributo della Banca popolare dell’Emilia Romagna, è collocato nel laboratorio di fisica del seminario, nell’ex convento dei Francescani, in corso Canalchiaro 149 a Modena, ed espone le raccolte formatesi a supporto dell’insegnamento delle materie scientifiche nel seminario, in un corso di studi corrispondente a quello liceale. Dal gabinetto di fisica provengono circa 200 strumenti, molti dei quali di grande valore storico e scientifico come la “camera lucida”, un dispositivo ottico usato dagli artisti come aiuto nel disegno, realizzata dal modenese Giovan Battista Amici, il più importante artefice italiano di strumenti ottici dell’Ottocento; la macchina per proiezione di Carlo Bonacini; una macchina da vuoto a mano di fine ‘800, unica a Modena. La sezione naturalistica possiede, tra le curiosità, circa 170 tavole di zoologia, botanica, anatomia dipinte a china con le quali si illustravano le lezioni di scienze naturali. Proveniente da una recente donazione è infine la collezione di settanta scatole con tutte le specie di farfalle esistenti in Italia. Il museo si potrà visitare su appuntamento. Per informazioni: tel. 059 217130.
Il Museo didattico di Fisica e Scienze naturali arricchisce ulteriormente il polo di studi del Seminario che ospita già l’Istituto superiore di Scienze religiose “Beato Contardo Ferrini”, la biblioteca “Muratori”, che raccoglie oltre centomila volumi, e un’importante quadreria.