La superficie del Parco dei Sassi di Roccamalatina raddoppia, passando da 1119 ettari a 2.300 per comprendere alcuni dei siti di interesse storico e naturalistico di maggior pregio nella zona come i borghi storici di Montecorone e Montalbano, i boschi del Monte della Riva, il Bosco delle Tane e il Sasso di S.Andrea, tutte località nel comune di Zocca; entrano nel Parco anche alcune emergenze nel comune di Marano: i prati e i boschi del Parco faunistico di Festà e il Centro naturalistico le Cince. Per collegare le nuove emergenze al Parco già esistente aumenta il cosiddetto “preparco” cioè l’ area contigua.
Sono questi gli effetti dell’approvazione, mercoledì 1 ottobre da parte del Consiglio provinciale del progetto di ampliamento la cui fase finale è iniziata nel 2007 con l’adozione, proseguita con la raccolta e verifica delle osservazioni. Con l’approvazione definitiva la Provincia ha ridotto alcuni vincoli urbanistici per favorire il recupero a fini abitativi degli edifici ex agricoli; introdotta anche la possibilità di recuperare questi edifici per attività non residenziali ma compatibili con la tutela del territorio.
«Con questo provvedimento – ha spiegato Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – valorizziamo anche dal punto di vista turistico sia il Parco che alcuni siti di notevole interesse naturalistico, storico e architettonico. Siamo arrivati a questa decisione al termine di un percorso che ho coinvolto tutti i soggetti interessati, cittadini e associazioni».
Gran parte delle nuove aree fanno parte del preparco (circa 885 ettari), dove i livelli di tutela sono più blandi. Salendo nei diversi gradi di tutela, nella nuova configurazione del Parco, 1063 ettari saranno zona di protezione ambientale normale, 218 di protezione speciale, 116 di protezione generale e 12 di protezione integrale.
Il Piano prevede la tutela degli elementi naturalistici e storici più vulnerabili ma anche interventi di restauro dell’habitat naturale e lo sviluppo della bioedilizia e del turismo verde. La caccia è ammessa solo nelle zone di preparo, ma potranno essere eseguiti interventi di contenimento della fauna selvatica.
Fa parte del provvedimento di estensione del Parco un accordo agro-ambientale siglato da Provincia, ente di gestione del parco e associazioni agricole per la valorizzazione delle imprese.
Il dibattito in Consiglio Provinciale
«Quella che approviamo oggi sul Parco dei Sassi di Rocca Malatina è una variante importante che punta alla valorizzazione di un territorio aumentando non i vincoli ma le opportunità. Il valore aggiunto è una gestione coordinata del territorio sui temi urbanistici, dello sviluppo e contemporaneamente della salvaguardia del territorio». Lo ha affermato Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, presentando al Consiglio provinciale la delibera di variante al Parco regionale dei Sassi di Rocca Malatina che è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Prc e Verdi e quello contrario dei gruppi di opposizione.
Secondo Tomaso Tagliani (Popolari liberali-Pdl) «non c’era alcun bisogno del parco che impone solo ulteriori balzelli ai cittadini. Le bellezze naturalistiche di quella zona stanno lì da sempre e da sempre gli abitanti della montagna si preoccupano di curarle e tutelarle. Molto meglio – ha concluso il consigliere – di quanto abbiano fatto certe amministrazioni». Per Giorgio Barbieri (Lega nord) il parco «nasce come tutto il resto: imposto dalla maggioranza che si è limitata a dare qualche compensazione ai Comuni e non ha voluto fare un referendum sul territorio». «Accetto la sfida del referendum» ha replicato Giuseppe Vaccari (Pd) per il quale «il parco ha portato benefici agli abitanti: sono nate attività economiche, persone giovani si sono messe in gioco, diverse persone si sono trasferite in quelle zone proprio perché lì c’è il parco». Al contrario, per Enrichetta Annovi (Forza Italia-Pdl), sostenuta da Cesare Falzoni (An-Pdl), la creazione del parco «che è il più piccolo della regione, non porterà alcun beneficio per chi vi abita. Da sei anni i visitatori sono sempre trentamila e non crescono». Secondo il verde Walter Telleri infine, «l’ampliamento è positivo anche se è vero che i parchi dovrebbero essere gestiti in modo diverso».