Home Economia Ceramica: Cgil ‘la sfida sui mercati si vince con il ‘made in’...

Ceramica: Cgil ‘la sfida sui mercati si vince con il ‘made in’ ma non solo

# ora in onda #
...............




Esprimo apprezzamento per le dichiarazioni del presidente di Confidustria Ceramica Alfonso Panzani che hanno dato visibilità durante il Cersaie all’iniziativa di oltre 100 aziende italiane – che rappresentano il 70% del comparto ceramico di Sassuolo – di adottare volontariamente il “made in”, ovvero la certificazione del luogo di origine di produzione delle nostre
piastrelle.


Mi auguro che la scelta di trasparenza delle nostre aziende ceramiche sia il primo passo verso l’adozione del vero e proprio “codice etico” perché lo considero l’altra faccia del bilancio sociale delle aziende. Infatti dalla missione aziendale si possono diramare due atti concomitanti: uno rivolto al controllo delle politiche d’impresa (bilancio sociale), l’altro, al
comportamento individuale (codice etico).

Procedere dal “codice di trasparenza” adottato al “codice etico” è importante in quanto vengono esplicitati gli standard di comportamento delle imprese certificando il rispetto dei diritti dei lavoratori,
dell’ambiente, della salute/sicurezza, e individuando sanzioni per le violazioni del codice stesso.

Ciò richiede un accordo concertato tra le parti – di cui è un esempio importante la contrattazione nazionale e integrativa del settore tessile/abbigliamento – ed è utile per uno sviluppo concertato delle relazioni industriali, per la crescita e lo sviluppo delle imprese e del settore produttivo, per la tracciabilità del prodotto.

Perché il distretto ceramico possa guardare avanti e vincere la sfida sui mercati mondiali, la ricetta è sempre la stessa: potenziare gli
investimenti in ricerca e tecnologie innovative, ma soprattutto serve la capacità di proseguire sul percorso della trasparenza e delle
responsabilità sociali, valorizzando le relazioni industriali e le risorse umane, che rappresentano pur sempre l’investimento più importate di un’impresa.

In questa fase di discussione difficile a livello nazionale sul rinnovo del modello contrattuale, nel distretto di Sassuolo si stanno discutendo gli
integrativi aziendali che devono essere visti come investimento sulla risorsa primaria e non come un costo come diverse imprese stanno
cominciando a dichiarare.
Le esperienze anche di altri settori o distretti dovrebbero insegnare a tutti che solo attraverso il coinvolgimento pieno delle parti sociali si
vice la sfida della competitività e dello sviluppo.

(Manuela Gozzi, segretaria generale sindacato Filcem-Filtea/Cgil Modena)