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Manganese nella falda acquifera di Sassuolo: ‘contaminazione naturale’

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«È dovuta a contaminazione naturale la presenza di ferro e manganese in quantità superiori ai limiti per la potabilità riscontrate dai tecnici dell’Arpa nei quattro pozzi situati a monte e all’interno dell’area del Polo scolastico e della piscina di Sassuolo». Lo ha detto Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente in risposta a un’interpellanza del consigliere dei Verdi Walter Telleri che chiedeva se esistono problemi di inquinamento del suolo e della falda acquifera nell’area dell’ex fonderia Ballarini, nella quale oggi si trova la piscina, «dovuti in particolare a una presenza fuori norma di manganese».


Caldana ha spiegato che i tecnici dell’Arpa hanno effettuato due interventi di controllo, una prima volta insieme ai Noe dei Carabinieri e una seconda insieme al Corpo forestale dello Stato riscontrando appunto che l’eccessiva presenza di manganese e ferro «è dovuta al parziale scioglimento nell’acqua dei due metalli largamente presenti nel suolo naturale dell’intera zona e che comunque l’acqua dei pozzi interessati è usata solo per i giardini e la piscina». Dalla relazione dei tecnici risulta che non sono pericolosi nemmeno i cumuli di rifiuti della vecchia fonderia, paragonabili a rifiuti inerti e costituiti da sabbie silicee e graffite con qualche scoria di fusione vetrosa. I rifiuti possono essere usati come materiali di sottofondo o utilizzati nella produzione di miscele lapidee o smaltiti in discarica autorizzata come rifiuti inerti.

Dichiarandosi non soddisfatto, Walter Telleri ha sostenuto che «l’Arpa e l’Ausl sono state troppo frettolose nel definire naturale la contaminazione da manganese della falda acquifera» e ha poi sottolineato che «il manganese è usato in siderurgia ed è fortemente tossico per il sistema nervoso. Credo che avremmo bisogno – ha concluso – di uno studio epidemiologico che verifichi l’incidenza delle malattie nervose in quell’area e che comunque spieghi il motivo di un dato così anomalo».