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Reggio E.: Legacoop, i bilanci consuntivi 2007 e le tendenze 2008

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Legacoop Reggio Emilia ha presentato oggi i risultati dei bilanci consultivi 2007 delle cooperative associate e le tendenze per il 2008. Hanno illustrato i dati il presidente Ildo Cigarini, il direttore generale Mauro Degola e la responsabile dell’Ufficio economico finanziario Daniela Cervi..

Commentando i risultati Cigarini ha spiegato che il sistema cooperativo reggiano sostanzialmente tiene: continua la crescita ma non con i ritmi degli anni precedenti, specialmente del periodo 2001-2005. Il valore della produzione e il valore aggiunto crescono, ma rispetto al 2006 cala il cash flow e il reddito netto. Cigarini si è poi detto preoccupato per il quadro generale dell’economia. “Per uscire da questa situazione – è il parere del presidente di Legacoop – occorrono tre leve: incentivare la crescita interna, intervenire sulla leva fiscale per aumentare il potere di acquisto delle famiglie e avviare una importante politica sulla infrastrutture.”
L’andamento 2007. Il 2007 ha confermato un andamento positivo per le 224 cooperative associate, ma con trend di crescita più contenuti rispetto al 2006, che già aveva rallentato il ritmo a confronto dei valori eccezionali del quinquennio 2001-2005. Il valore della produzione cresce a valori monetari del 2,34% (+2,63% i consuntivi 2006; nel periodo 2001-2005 la crescita è stata del +32% pari al tasso medio annuo del 6,4%), il valore aggiunto del 2,10% (+6,37% nel 2006). In evidente calo la redditività (di oltre il 30% inferiore all’anno precedente).
Il valore della produzione. Il valore della produzione è stato di 6,1 miliardi di euro con un’incidenza dell’export decisamente modesta (intorno al 3%) e concentrata su una decina di imprese.
Il peso dei settori nella composizione del valore della produzione vede al primo posto l’industria manifatturiera e delle costruzioni col 35%, seguita dal commercio col 34%, dall’agroalimentare col 16% e dai servizi col 15%.
Il valore aggiunto. La ricchezza prodotta dalle cooperative nel 2007, in termini di valore aggiunto, è stata pari a 1.329 milioni di euro con la seguente destinazione: al lavoro il 57,7%, ai finanziatori (banche e prestito sociale) il 13,9%, all’impresa (ammortamenti e utile a riserva) il 21,9%, per imposte il 4,4%, al fondo di promozione lo 0,2% e ai soci (dividendi e ristorni) l’1,9%.
La redditività. La redditività realizzata si è attestata a 147 milioni di euro in termini di risultato netto di bilancio e 373 milioni di euro come cash flow, inferiori alle cifre record del biennio 2005-2006 (utili annui per oltre 200 milioni di euro e cash flow a 450 milioni). Il picco massimo in termini di tassi di sviluppo e di utili è stato raggiunto dal sistema cooperativo di Reggio nel 2005, il 2006 si è mantenuto ad alti livelli per redditività ma ha iniziato a diminuire la percentuali di crescita del giro d’affari, il 2007 oltre a accentuare la diminuzione del tasso di crescita ha visto accentuarsi anche la diminuzione degli utili. Nel 2008 le tendenze sono di ulteriore peggioramento sia sul fronte dello sviluppo che della marginalità.

Gli investimenti (al netto dei disinvestimenti) si attestano sui 100 milioni di euro annui in immobilizzi tecnici e 75 milioni di euro in partecipazioni societarie.

I soci. I soci delle cooperative associate a fine 2007 sono 611mila, in crescita sull’anno precedente del 3,9% Si conferma il trend costante di crescita che oscilla tra il 3 e il 4% annuo. E’ ovviamente preponderante l’incidenza della cooperazione di consumo (oltre l’85%) e la presenza di soci fuori dal territorio provinciale.
I soci finanziatori di capitale (sovventori) sono fermi a circa 10 mila unità. Mentre i soci finanziatori di prestito (risparmio sociale) sono 127mila (quasi 5mila in più dell’anno precedente).
Gli occupati. Gli occupati fissi sono 37.691, oltre 2000 unità in più rispetto al 2006, con una crescita del 6,5%. Oltre il 98% degli occupati è assunto con contratto di lavoro subordinato (incluso 15.000 soci lavoratori), un ruolo molto marginale è riservato alle forme di lavoro atipico. Sul territorio di Reggio Emilia lavora circa un terzo dell’occupazione complessiva. Il trend degli occupati in provincia segna un andamento in leggero calo a significare uno sviluppo delle imprese di maggiori dimensioni soprattutto fuori dai confini provinciali.Nella composizione degli occupati si segnala il 64,7% di presenza femminile, il 22,3% di giovani con età inferiore a 35 anni, l’8,7% di extracomunitari, il 2% di persone con handicap.

Le tendenze per il 2008. Le rilevazioni congiunturali sull’anno in corso evidenziano il valore della produzione in crescita nel settore dei servizi (+8%), in crescita nel commercio (+6%, nonostante il rallentamento dei consumi grazie ad un aumento delle quote di mercato e in parte all’aumento dei prezzi), in tenuta nel settore industriale e delle costruzioni (+1,4%, considerando la crisi dell’edilizia immobiliare), in calo generalizzato nel settore agroalimentare (-7%). Complessivamente la crescita del valore della produzione dell’aggregato reggiano per il 2008 è stimata al +2,5% al lordo dell’effetto inflazionistico, non molto distante dall’andamento dei due anni precedenti (+2,6% del 2006 e +2,3 del 2007).
Un andamento pertanto di “tenuta” in un contesto economico in stagnazione (a livello nazionale il Pil è stimato in calo (-0,1%), così come i consumi interni, e gli investimenti.

Le preoccupazioni maggiori derivano invece dal fronte redditività. Salvo pochi casi, tutte le principali cooperative in tutti i settori denunciano una flessione più o meno accentuata dei margini, derivante da aumenti dei costi di produzione non integralmente recuperabili sui ricavi, cui si aggiunge un tendenziale aumento anche dei costi dell’indebitamento finanziario.
Riguardo all’occupazione, le imprese tendono a confermare l’organico in essere o prevedere leggeri incrementi laddove avvengono ampliamenti dell’attività.