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Castelnovo M.: crisi Dual, il Centro impiego si occuperà dei lavoratori

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Entro la prossima settimana i sindacati convocheranno tutti i 114 lavoratori della ceramica Dual per un’assemblea da tenersi all’interno dell’azienda nel corso della quale verranno sollecitati a manifestare il loro interesse per un eventuale percorso di reinserimento in altre realtà produttive della Montagna o zone limitrofe. Il percorso verrà gestito direttamente dal Centro provinciale per l’impiego di Castelnovo Monti che si occuperà poi di contattare i lavoratori e costruire insieme a loro l’iter necessario per la successiva ricollocazione.

Parallelamente le forze sociali s’impegneranno in un’attenta verifica dei fabbisogni occupazionali e formativi delle aziende del territorio. Questi, in sintesi, gli esiti del Tavolo Anteverto presieduto dall’assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari che si è riunito questa mattina al Centro per l’impiego della Montagna, alla presenza dei sindaci di Castelnovo Monti Gianluca Marconi, di Carpineti Leonilde Montemerli e di Ramiseto Davide Dazzi e di una folta rappresentanza sindacale (Cgil e Cisl), delle associazioni datoriali (Assindustria, Confartigianato) e degli enti di formazione (Enaip, Cesvip).

All’ordine del giorno la questione più scottante: come trovare una soluzione accettabile per gli oltre cento lavoratori in uscita dalla Dual, 72 dei quali sono donne e, tra loro, 49 sono ultra40enni. La questione è complicata: il 31 ottobre sarà l’ultimo giorno di lavoro e l’accordo tra ministero del Lavoro, parti sociali e Provincia prevede un primo anno di cassa integrazione straordinaria più un secondo anno, se però si riuscirà nel frattempo a ricollocare almeno una trentina di lavoratori. “La Provincia – ha detto l’assessore Ferrari – attiverà tutti gli strumenti possibili, ma è necessario definire da subito e con il concorso di tutti, un piano ragionato che sappia soddisfare i bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie. La riunione di oggi è importante perchè si cominciano ad attivare le procedure previste dal metodo Anteverto”.
Assindustria non si è tirata indietro anche se “già ad una prima ricognizione – ha affermato Antonio Puleo – le prospettive occupazionali in montagna non sono delle migliori. Chiederemo comunque a tutte le aziende associate di indicarci i loro bisogni occupazionali e formativi”.

“Questa vertenza – ha sottolineato poi Loredano Castagnetti della Cgil – si accompagna ad altre situazioni che stanno per esplodere, occorre quindi un ripensamento globale, ci vogliono risposte collettive per affrontare insieme un problema che riguarda anche le scelte delle amministrazioni locali rispetto allo sviluppo futuro del territorio e alla gestione delle attività produttive”. Leonilde Montemerli ha posto l’accento sul tema della formazione professionale che “può essere un’ottima chance, ma i percorsi devono essere assolutamente mirati ed attivati solo se ci sono prospettive occupazionali sicure.

Non bisogna dimenticare poi che la maggioranza dei dipendenti Dual è costituita da donne, in buona misura non più giovanissime. Per queste si dovrebbe riuscire ad attivare anche un fondo provinciale di 40 mila euro di incentivi all’occupazione”.
Il Tavolo Anteverto ha fatto poi il punto sull’occupazione in montagna analizzando i dati elaborati dal Centro per l’impiego: nel 1° semestre 2008 sono state 1.249 le persone avviate al lavoro di cui il 51,9 per cento uomini, il 48,1 per cento donne e il 27,3 per cento stranieri.
Solo nel 17 per cento dei casi si tratta di contratti a tempo indeterminato, mentre il 31,3 per cento dei contratti è a termine, l’8,2 per cento sono lavori interinali, il 7,9 per cento sono collaborazioni a progetto o co.co.co, il 9,3 per cento sono contratti di apprendistato.