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Ferrari e GP di Singapore: una notte senza punti

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Felipe Massa tredicesimo e Kimi Raikkonen ritirato per un incidente. Per la prima volta nella stagione la Scuderia Ferrari Marlboro non riesce a raccogliere neanche un punto in un Gran Premio. Il regime di Safety Car nei primi giri non ha certo aiutato la situazione e un errore durante il pit stop di Felipe ha praticamente eliminato ogni possibilità per il brasiliano di ottenere un buon risultato partendo dalla pole position. La sua prestazione è stata ulteriormente compromessa da una penalità “drive through” e da una foratura.


Il vincitore, a sorpresa, è stato Fernando Alonso sulla Renault, con Nico Rosberg che ha preso il secondo posto per la Williams e Lewis Hamilton terzo con la McLaren-Mercedes. Con tre gare ancora da disputare, questo risultato rende la situazione del campionato molto più difficile visto che ora la McLaren-Mercedes ha superato la Scuderia al comando della classifica dei Costruttori di un solo punto, mentre nella classifica Piloti Hamilton ha incrementato il suo vantaggio su Felipe da uno a sette punti.

Quando le luci del semaforo si sono spente le vetture davanti conservavano le loro posizioni, con Felipe al comando davanti ad Hamilton e Kimi, seguiti da Kubica, Vettel e Glock, questi ultimi due salivano di un posto a spese di Kovalainen, che toccava le gomme di Kubica. Felipe e Hamilton erano separati da poco più di un secondo, mentre al terzo giro Kimi era distanziato di 4,4 secondi. Nelle prime fasi la battaglia più serrata era quella per il nono posto con Rosberg che tentava disperatamente di passare Trulli, che il finlandese riusciva finalmente a raggiungere al sesto giro. Al settimo giro le telecamere mostravano Felipe passare sopra un pezzo di detrito, ma apparentemente senza conseguenze.

Al decimo dei 61 giri previsti l’ordine era Massa, Hamilton, Raikkonen, che adesso stava accelerando il passo e si avvicinava al secondo posto, Kubica, Vettel, Glock, Kovalainen, Heidfeld, Rosberg, Nakajima a completare i primi dieci, seguito da Alonso, risalito dalla quindicesima posizione, Trulli, Webber, Button, Coulthard, Bourdais, Barrichello, Piquet, Sutil e Fisichella ultimo. Kimi accelerava ancora il passo ed era adesso 3,2 secondi dietro Hamilton, mentre Felipe amministrava un vantaggio di 3,4 secondi sul pilota della McLaren. Al 12esimo giro Alonso era il primo a fermarsi per il pit stop, una scelta che si sarebbe rivelata determinante per il risultato finale, e al 15esimo giro Piquet era protagonista di una collisione contro il muro che richiedeva l’ingresso della Safety Car. Barrichello e Rosberg effettuavano la sosta nello stesso momento, ma al rientro il pilota della Honda si fermava sulla pista senza motivazioni evidenti. Anche Kubica, Webber e Coulthard di fermavano, tutti prima che la pit lane fosse ufficialmente aperta. Quando la pit lane veinva ufficialmente aperta Massa e Raikkonen entravano uno dietro l’altro, ma per il brasiliano finiva male perchè i meccanici gli davano il via libera nonostante il bocchettone del rifornimento fosse ancora attacato alla vettura e doveva quindi fermarsi alla fine della pit lane. Raikkonen era entrato subito dietro di lui ed effettuava la sosta senza problemi, ma ovviamente perdeva tempo dovendo attendere il suo turno. Dopo una attesa che sembrava un’eternità i meccanici riuscivano a staccare il bocchettone dalla vettura di Felipe che ritornava in pista, senza aver perso un giro ma comunque con molto ritardo.

L’ordine al 18esimo giro, ancora dietro la SC, era ora Rosberg, Trulli, Fisichella, Kubica, Alonso, Webber, Bourdais, Coulthard, Hamilton e Vettel a completare i primi dieci posti. Kimi e Felipe erano 17esimo e 18esimo. Al diciannovesimo giro la SC lasciava la pista e ripartiva la gara. C’era però un po’ di confusione perchè la Direzione di Gara aveva imposto delle penalità a quei piloti che si erano fermati prima che la pit lane fosse stata ufficialmente aperta. Anche Massa veniva penalizzato con un “drive through” per “ripartenza pericolosa dalla pit lane”.

Al ventisettesimo giro Kubica rientrava per scontare la penalità di 10 secondi. Nel giro successivo era il turno di Rosberg, che scivolava dal primo al quarto posto, promuovendo Trulli al comando davanti a Fisichella, seguito da Alonso, Coulthard e Hamilton. Il rifornimento di Fisichella arrivava finalmente al 29esimo giro. Durante questo giro Mark Webber si ritirava definitivamente nel garage. Kimi e Felipe a questo punto erano ventesimo e quindicesimo.

Giunti alla metà di questa straordinaria gara, l’ordine era Trulli, Alonso, Rosberg, Coulthard, Hamilton, Glock, Vettel, Heidfeld, Nakajima, Button, Kovalainen, Raikkonen, Sutil, Bourdais, Kubica, Fisichella e Massa diciassettesimo e ultimo. Alonso passava in testa approfittando della sosta di Trulli e Kimi saliva in decima posizione. La lotta per il terzo posto si stava trasformando in una emozionante battaglia, con Coulthard che veniva tallonato da Hamilton.

Al 40esimo giro Rosberg rientrava per il suo secondo e ultimo pit stop, scendendo in settima posizione, e un giro più tardi il leader della corsa Alonso faceva il suo rifornimento finale, rientrando proprio davanti ai duellanti Coulthard e Hamilton. Al 42esimo giro questi due si infilavano nella pit lane insieme, con il pilota della McLaren davanti e lo scozzese che cercava di ripartire prima che il bocchettone del rifornimento fosse rimosso. Un giro più tardi Kimi risaliva dall’ottavo al quarto posto, ma il finlandese doveva ancora fare la sua ultima sosta.

Un secondo periodo con la Safety Car si rendeva necessario per la collisione di Sutil contro un muro e una volta concluso, per lo sprint finale verso la bandiera a scacchi, Kimi si trovava in quinta posizione, mentre Alonso davanti aveva un sostanzioso vantaggio su Rosberg che era invece inseguito da Hamilton al terzo posto. Felipe era quattordicesimo. Quando mancavano solo tre giri alla fine arrivava un’altra brutta notizia poiché Kimi pizzicava il muro, danneggiando la parte anteriore destra della vettura e dovendo quindi ritirarsi.