Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Reggio ha posto fine, dopo tre anni di indagini, ad una maxi frode fiscale che ha visto coinvolte 72 imprese, di cui 50 straniere, tutte operanti nell’importazione e nel commercio all’ingrosso di telefonini, con una evasione realizzata pari a circa 300 milioni di euro, tra redditi non dichiarati e iva evasa.
Oltre all’evasione fiscale, l’organizzazione ha tratto illeciti benefici riuscendo a immettere sul mercato ben 650mila telefonini a un prezzo inferiore del 20 per cento rispetto a quelli correnti.
La frode ha coinvolto imprese con sede a Reggio e in 27 altre province del territorio nazionale, oltre che in 13 paesi europei.
Sono state denunciate 36 persone – 13 delle quali reggiane – per i reati di associazione a delinquere, frode fiscale e riciclaggio. Sono 500 i conti correnti esaminati, centinaia gli interrogatori e 32 le perquisizioni effettuate.