C’è anche Lorella Paganelli, 49 anni, impiegata nella sede di via del Lavoro dell’Unicredit di Bologna, tra i cinque turisti italiani (tutti originari come lei di Torino e provincia) sequestrati nel sud dell’Egitto, al confine tra il Sudan e la Libia insieme ad altri cinque viaggiatori tedeschi, una romena e gli otto egiziani che li accompagnavano.
La vicenda dei turisti rapiti in Egitto, si sta trasformando in una odissea, anche per i parenti in attesa di notizie. Per due volte sembrava che fossero stati liberati e invece, nella tarda serata di ieri, la delusione: i cinque turisti torinesi, i cinque tedeschi e la rumena, insieme con 7-8 operatori turistici egiziani sequestrati venerdì scorso nel profondo deserto sahariano, al confine tra Egitto, Libia e Sudan, sono ancora nelle mani dei rapitori e si trovano in territorio sudanese.
”I rapiti sono in Sudan, nell’area denominata Karkur Talh – ha detto il ministro all’agenzia di stampa ufficiale, Mena riportata dall’Ansa – e i rapitori hanno negoziati in corso con il governo tedesco su una somma di danaro per il riscatto. Le cifre riportate dai mass media – ha aggiunto – oscillano tra gli otto e i 15 milioni”. Il ministro Garana ha aggiunto che egli stesso sta seguendo personalmente gli sviluppi della vicenda, 24 ore su 24, in collegamento con tutte le autorità straniere coinvolte. Da fonte tedesca si è appreso anche che alcune autorità egiziane avrebbero pensato di avviare un’azione di forza per liberare gli ostaggi, ma sarebbero state dissuase dagli interlocutori stranieri.