L’università di Verona l’anno scorso ha cominciato a condurre rilevazioni sul campo durante i più importanti Festival culturali italiani. Tra i dati anticipati su quello della Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo fa riflettere che il 25% del pubblico abbia solo la licenza media. Una percentuale di gente con solo alle spalle la scuola dell’obbligo più alta di altre manifestazioni pur essendo questo un festival piu’ specializzato, con meno star e più contenuti impegnativi.
Come dice Dante, citando Aristotele nel Convivio, ”tutti li uomini naturalmente desiderano di sapere”, ricorda Michelina Borsari, direttrice della Fondazione San Carlo che organizza e promuove il Festival della filosofia, aggiungendo che ”la gente ha capito che non è necessario magari capire tutto sino in fondo, ma quel che riesci a capire di un discorso serio è prezioso”. Allo stesso modo dice di sapere che non tutti arrivano direttamente per ascoltare le lezioni magistrali cuore del Festival, altri passano per le mostre (sono 22) per gli spettacoli, da Cerami a Bergonzoni, o la prima nazionale di ‘Promettimi’, il nuovo film di Kusturica, o magari attratti dai menu’ modenesi e filosofici curati da Tullio Gregory, proposti da ristoranti e trattorie.
Ecco così che, assieme ai giovani, l’altra grande fetta di pubblico (che nella sua totalità l’anno scorso raggiunse le 130 mila persone) è composta da coppie tra i 40 e i 60 anni, qualche volta con figli. Quel che piace meno è che il festival sia ripartito nelle tre sedi, non essendo sempre facile spostarsi da una all’altra.
Intanto Roberto Franchini, presidente della Fondazione San Carlo, fa sapere che Modena sta promuovendo una rete di città europee che danno o vogliono dare vita a Festival della ilosofia annuali, il che dovrebbe facilitare l’accesso a fondi EU triennali o quinquennali. Le città che hanno aderito sono: Tournai in Belgio, Saint-Emilion in Francia, Hannover in Germania, Salonicco in Grecia, Veke Mezric nella repubblica Ceca e Cluj-Napoca in Romania. E sempre dalla ricerca di Verona pare esca il dato sorprendente che l’indotto legato al Festival, per Modena, è di uno a quasi 10, ovvero di 10 euro per ognuno investito nella manifestazione, che costa solo poco più di 700 mila euro, in media col Festival della mente, Pordenonelegge o il Festival della Matematica e contro il milione e 900 mila di quello della Letteratura a Mantova, stando a un’inchiesta del Sole 24 ore.