Un progetto del Consiglio d’Europa che ha visto la nostra città al centro delle politiche europee per l’immigrazione. Quattro giornate di studio e scambi di esperienze ed idee sulle tematiche legate alle buone prassi di dialogo interculturale e integrazione, con esperienze e verifiche ‘sul campo’ delle politiche realizzate dall’amministrazione pubblica reggiana nella gestione del fenomeno migratorio.
Vi hanno partecipato 25 amministratori ed esperti provenienti da città di 11 Paesi europei: Berlin Neukölln (Germania), Craiova (Romania), Izhevsk (Federazione russa), Lublin (Polonia), Lyon (Francia), Metropol (Ucraina), Neuchâtel (Svizzera), Olso (Norvegia), Patras (Grecia), Subotica (Serbia), Greenwich (Regno unito) e poi Reggio Emilia, unica città italiana selezionata per l’Intercultural cities.
Le conclusioni dei quattro giorni di lavori sono state tracciate stamane dall’assessore alla Sicurezza e Coesione sociale Franco Corradini e dalla responsabile del progetto e rappresentante del Consiglio d’Europa Irena Guidikova. Erano presenti anche il vice sindaco di Patras (Grecia) Panagiotis Kitrou, Serena Foracchia, amministratore unico di Reggio nel Mondo che ha curato il coordinamento organizzativo dell’evento e Adil El Marouakhi, responsabile di Mondinsieme, il centro multiculturale del Comune di Reggio.
«Le 12 città riunite qui – ha riferito Franco Corradini – hanno deciso di creare un network per potere partecipare insieme ai bandi europei. Un fatto concreto che cambierà l’ottica del nostro lavoro e ci farà assumere una dinamica ed una mentalità decisamente europea». «Un altro obiettivo comune di lavoro su cui si è convenuto – ha continuato Corradini – è quello di creare le opportunità, a partire dal 2010, affinché ogni singola città possa, non solo definire i punti caldi del dialogo interculturale, ma progettare e realizzare azioni sull’istruzione, riqualificazione urbana e rispetto delle regole di convivenza sostenute dall’Unione europea».
Irena Guidikova ha ringraziato Reggio non solo per l’ospitalità, ma per le tante eccellenze che ha sviluppato anche sul tema immigratorio come la mediazione culturale, l’educazione e il sistema di cura. Per la rappresentante del Consiglio d’Europa, questo progetto europeo si basa sulla premessa che ormai l’immigrazione fa parte della nostra realtà europea, ma non solo, l’Europa ne ha bisogno, considerata la sua tendenza demografica in calo. «Ciò che occorre fare maggiormente – ha sostenuto – è quel lavoro di adattamento e accettazione della popolazione dei migranti con il loro bagaglio culturale. Le 12 città fanno parte di una rete che si sforza di migliorare questa percezione».
Per Corradini gli scambi avuti hanno prodotto, oltre all’analisi, anche alcune linee guida che Reggio intende adottare per rafforzare le strategie di intervento sulle politiche interculturali e di coesione sociale tra cittadini stranieri e locali.
Tra gli obiettivi: valorizzare le esperienze locali di politiche culturali in una cornice europea; mettere in evidenza il dialogo interculturale come opportunità di contribuire a una società pluralista e dinamica in Europa e da essa trarne profitto; sensibilizzare, soprattutto i giovani, sull’importanza della cittadinanza attiva europea, rispettosa delle diversità culturali e fondata sulla Carta dei diritti fondamentali della Unione europea; porre in risalto la ricca espressione delle diverse culture e renderle patrimonio della città; rafforzare il Consiglio d’Europa come mezzo importante a sostegno delle città interculturali per valorizzare le politiche locali; sviluppare le esperienze di piena partecipazione dei cittadini stranieri alla sfera politica locale e rafforzare l’apprendimento della lingua italiana per gli stranieri adulti, anche con esperienze innovative sperimentate da altre città europee.