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Reggio E.: indagine lavorativa laureati di Agraria

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E’ all’incirca di quattro mesi il tempo medio che un laureato presso la facoltà di Agraria
dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia impiega a trovare lavoro. E’ questo il dato più rilevante che emerge da un’indagine che la stessa Facoltà ha recentemente condotto su un campione di 83 suoi laureati (57 maschi e 26 femmine) immatricolati tra il 1996 ed il 2005. Scopo dell’indagine era quello di acquisire dati significativi sull’occupabilità e le prospettive di impiego dei propri laureati e verificare la spendibilità del titolo acquisito.


All’incirca il 70% degli intervistati lavora o lavora e studia contemporaneamente, proseguendo in questo caso con la laurea specialistica, mentre il 27,7% è ancora intento nello studio oppure è in cerca di lavoro. Solo il 2,3% non svolge alcuna attività, né cerca lavoro.

Attraverso il questionario è stato possibile scoprire che generalmente il tempo medio perso da un laureato per trovare lavoro è di 4,4 mesi, ma ben il 97% degli intervistati che lavorano hanno trovato un occupazione entro i primi 12 mesi e l’81% entro 6 mesi. Per il 60% degli intervistati, poi, l’attuale lavoro rappresenta il primo impiego dopo il conseguimento della laurea (triennale o specialistica).
Il 65,5% dei laureati interpellati lavora nelle province di Reggio Emilia e Modena, affiancato da un 12,1% che opera nelle province di Parma e Mantova ad indicare il fatto che la facoltà di Agraria insiste su un territorio dove è forte la richiesta di specializzati nel settore. A conforto di evidenze c’è anche il fatto che quasi il 70% di chi lavora lo fa nel settore privato, cui si aggiunge un 5% nel settore privato sociale.

“Questi dati – ha dichiarato il prof. Domenico Pietro Lo Fiego, Preside della facoltà reggiana – seppur preliminari, affiancati a quelli rilevati da AlmaLaurea relativi al guadagno mensile dei laureati triennali (1.126 euro) e che posizionano il laureato in Agraria ai livelli più alti tra le facoltà scientifiche, risultano essere molto confortanti per la nostra istituzione che, nel breve periodo trascorso dalla sua nascita, ha cercato di adeguare la propria offerta formativa a quelle che sono avvertite esigenze del territorio. La nuova offerta formativa in fase di riprogettazione, venendo incontro alle richieste del mondo produttivo, cercherà di rafforzare ulteriormente questo indispensabile legame per favorire sempre più facilmente l’inserimento dei laureati nel mercato del lavoro”.

Buoni sono anche i dati sul fronte contrattuale: quasi il 33% lavora a tempo indeterminato e all’incirca il 36% ha firmato un contratto a tempo determinato (27,6 a tempo pieno, 8,6 a tempo parziale).
C’è l’impegno della facoltà a tenere costantemente monitorata la situazione relativa all’inserimento occupazionale e professionale dei suoi laureati.
E intanto buone notizie arrivano per l’unico corso di laurea triennale della facoltà in Scienze e tecnologie agrarie e degli alimenti che alla data di giovedì 19 settembre contava già 40 preimmatricolati, di cui 2 stranieri. Volano quindi le preimmatricolazioni se si pensa che nell’anno accademico 2007/2008 le iscrizioni al primo anno di questo corso di laurea si erano fermate a 25. L’incremento è del + 60%.