Apre domenica 21 settembre nel modenese la caccia alla fauna stanziale, come lepri e fagiani, e uccelli acquatici (anatidi e trampolieri), che vedrà impegnate oltre dieci mila doppiette. E’ possibile cacciare fino al 31 gennaio tutti i giorni ad esclusione del martedì e il venerdì. Tutte le regole, le limitazioni e tutte le informazioni sul calendario con la normativa completa sono disponibili sul sito della www.provincia.modena.it. nella sezione Politiche faunistiche.
«Tra gli obiettivi del calendario – spiega Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – c’è la tutela delle specie in diminuzione, senza trascurare le esigenze di protezione dei nostri prodotti agricoli, in particolare dei vigneti e delle coltivazioni di montagna minacciate dai cinghiali».
In vista dell’apertura, i cacciatori modenesi stanno ritirando nei Comuni di residenza il tesserino regionale, un libretto dove ogni cacciatore deve trascrivere negli appositi spazi oltre la data, la sigla dell’Atc o Afv anche il tipo di caccia svolto quel giorno (da appostamento o vagante). Pertanto i cacciatori trovano nei Comuni due calendari, da usarsi necessariamente assieme: quello regionale dovrà essere usato per le disposizioni regionali, quello provinciale espone solo le modifiche valide per il modenese. Il calendario provinciale definisce anche le norme comportamentali per la salvaguardia dell’ambiente agricolo e forestale: quando e come si può entrate in un frutteto o in un campo coltivato, in una zona di rimboschimento o in un vigneto. Previsti controlli della Polizia provinciale sullo svolgimento dell’attività.
Entra quindi nel vivo l’attività venatoria 2008-2009, dopo il via della caccia di selezione al cinghiale nel luglio scorso al fine di prevenire i danni all’agricoltura, al capriolo dal 16 agosto e la preapertura dal 1 settembre (ma solo con appostamento temporaneo ad alcune specie e con limitazioni sulle zone e sui capi giornalieri).
Dal 1 ottobre, inoltre, la caccia al cinghiale sarà consentita sia con i metodi della braccata che della girata; dall’8 dicembre si potrà cacciare con limitazioni il beccaccino, la beccaccia e la volpe, mentre dal 1 gennaio al 10 marzo, infine, si tiene la caccia di selezione al daino ed alle femmine di capriolo.
Scattono i controlli della Provincia
Sono in tutto una ventina gli agenti del Corpo di Polizia provinciale della Provincia che hanno il compito di tenere sotto controllo qualcosa come 250 mila ettari di territorio: infatti, oltre alla superficie cacciabile, 160 mila ettari in tutta la provincia modenese, gli agenti dovranno controllare il rispetto del regime di divieto di caccia nelle aree protette (circa 60 mila ettari), in quelle parti di campagna che i Comuni hanno dedicato allo sviluppo dei piani regolatori, in cui è vietato cacciare, e nelle aree rurali vicino ai centri abitati dove i sindaci hanno vietato la caccia.
Come sottolinea Emanuela Turrini, comandate della Polizia provinciale, «raccomandiamo ai cacciatori di rispettare le distanze di sicurezza di almeno 100 metri dalle case, dagli edifici in genere, e di 50 metri dalle strade. E’ su questo problema che si concentreranno la maggior parte delle lamentele che riceviamo dai cittadini durante la stagione venatoria». Nel caso di mancato rispetto delle distanze di sicurezza è prevista una sanzione amministrativa di da 206 euro.
Al lavoro degli agenti provinciali si aggiungerà, soprattutto in montagna, quello del Corpo Forestale dello Stato; collaboreranno anche una quarantina di vigili ausiliari volontari provinciali nonché alcuni nuclei di Gev e le tre guardie venatorie degli Atc.