Cittadinanza in base al luogo di nascita, semplificazione amministrativa, chiusura dei centri di identificazione e nuova sanatoria. Sono queste alcune delle richieste contenute in un Ordine del Giorno con cui il Consiglio degli stranieri della Provincia di Bologna prende posizione rispetto alle leggi e alle procedure per l’ingresso, il soggiorno e la concessione della cittadinanza.
Riunita in seduta plenaria, l’Assemblea dei rappresentanti degli immigrati di Palazzo Malvezzi sottolinea i disagi che i cittadini immigrati sperimentano a causa di inadeguatezze burocratiche e leggi da aggiornare, e avanza una serie di proposte di semplificazione amministrativa e riequilibrio normativo ai propri interlocutori istituzionali.
Alla Provincia gli immigrati chiedono un ruolo più attivo nei tavoli dedicati all’immigrazione, interventi per favorire il passaggio delle competenze sui titoli di soggiorno ai Comuni e iniziative tese ad armonizzare gli adempimenti burocratici richiesti agli stranieri sul territorio.
Le richieste rivolte al Governo riguardano la fine delle “lentezze e ingiustizie burocratiche” nella gestione dei titoli di soggiorno, provvedimenti volti a favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro regolare, e leggi che garantiscano il diritto all’unità familiare e riformino i criteri per l’accesso alla cittadinanza.
Tra le richieste anche quella di abolire i Centri di detenzione amministrativa (CIE, centri di identificazione ed espulsione) trasformandoli in centri d’accoglienza aperti al pubblico che garantiscano la trasparenza delle condizioni in cui sono trattenuti i migranti.
Infine gli immigrati chiedono “un’immediata regolarizzazione – sul modello di quella fatta nel 2002 – rivolta a tutti i lavoratori, sia domestici che subordinati, presenti sul territorio e al momento impiegati irregolarmente”.