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Reggio E.: il Tai Chi nella terapia riabilitativa

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La medicina tradizionale va aprendosi alla medicina cosiddetta alternativa.
La lezione tenuta oggi al Santa Maria Nuova dalla dottoressa Mary Jurisson, Assistant Professor del Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione della Mayo Clinic (Rochester- Minnesota, USA), ha mostrato come realtà prestigiose in campo clinico stiano valutando ed accogliendo forme di integrazione e di complementarietà tra approcci all’organismo umano che sono sempre stati distanti tra loro.


Il Tai Chi, antica arte marziale cinese, ed i benefici che il praticarla apporta all’individuo, sono stati, oggi, l’oggetto dell’intervento di Mary Jurisson che, invitata al Santa Maria Nuova dal dott Carlo Salvarani, Direttore della Reumatologia, ha curato e cura tuttora diversi progetti di medicina integrativa presso la Mayo Clinic.
È stata illustrata la storia del Tai Chi, i suoi diversi stili, i benefici dal punto di vista della medicina tradizionale cinese e quelli basati sull’evidenza scientifica nonché le patologie che possono essere favorevolmente interessate dalla applicazione dei principi di questa antica arte.

Il Tai Chi, sviluppato in Cina più di 2000 anni fa come forma di autodifesa, viene spesso descritto come meditazione con il movimento poiché favorisce il rilassamento attraverso movimenti delicati che coinvolgono il corpo e la mente.
Attenzione e concentrazione si focalizzano sulla progressione di ciascun movimento, sulla postura, sul respiro, favorendo rilassamento e calma con conseguente riduzione dello stress ed effetti benefici che si estendono oltre la sessione di esercizi.

I progetti di medicina integrativa in cui viene applicato il Tai Chi, sono già operativi alla Mayo Clinic ed attivamente utilizzati nella riabilitazione cardiologica, nel dolore cronico, nella prevenzione delle cadute, nella riabilitazione degli anziani, nella riabilitazione dei pazienti con artriti infiammatorie (artrite reumatoide in particolare), nella fibromialgia, nella malattia di parkinson e nell’insufficienza respiratoria.
Studiata scientificamente solo in anni recenti, la pratica del Tai Chi, per il suo approccio olistico, ha mostrato di produrre effetti benefici sul sistema circolatorio, su quello respiratorio, sul dolore cronico e sull’equilibrio posturale specialmente negli anziani.
La dott.ssa Jurisson dedica particolare interesse al tema della riabilitazione reumatologica avendo diretto e coordinato tutti i principali progetti sulle malattie reumatiche della Società Americana di Reumatologia (American College of Rheumatology). Per l’importanza del lavoro svolto è stata per più anni consecutivi inclusa nella classifica The Best Doctors in America.
Con la prestigiosa clinica americana l’Arcispedale ha attivato da diversi anni proficue collaborazioni, in particolare attraverso la Struttura di Reumatologia e la Struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione.

La Mayo Clinic ha individuato le 10 migliori terapie complementari prive di rischi ed in grado di incrementare l’efficacia della medicina convenzionale, definendo anche l’evidenza scientifica che testa la validità dell’approccio. Tra le migliori terapie complementari vi sono, oltre al Tai Chi: l’agopuntura, l’ipnosi, il massaggio, la meditazione, la musicoterapia, le manipolazioni spinali, lo yoga.
Come spiega il primario reumatologo, dott Carlo Salvarani: “nel futuro sarà sempre più importante aprirsi a discipline che favoriscano il connubio tra corpo e mente; anche la Reumatologia del nostro Ospedale, in collaborazione con la Medicina Fisica e Riabilitativa, accoglie con interesse la possibilità di applicare il Tai Chi nella riabilitazione di patologie quali artriti infiammatorie e fibromialgia”.