Vendemmia anticipata di una quindicina di giorni rispetto allo scorso anno; produzione complessiva di uve in calo del 15 per cento rispetto al 2007; una previsione di vini di buona qualità nonostante le difficili condizioni climatiche della stagione.
A fornire alcune anticipazioni sulla vendemmia 2008 è Sandro Cavicchioli, presidente della sezione Emilia dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo.
“Quest’anno abbiamo avuto un inverno non rigido, caratterizzato da assenza di precipitazioni – spiega Cavicchioli – con isolati problemi di gelate tardive nella fascia nord della provincia di Modena. I problemi maggiori, però, sono stati causati dal lungo periodo di maltempo nei mesi di maggio e giugno, con precipitazioni quasi giornaliere che hanno condizionato negativamente l’allegagione delle varietà più precoci e sviluppato attacchi di peronospera e oidio, con danni significativi e importanti nelle zone collinari. In alcune zone, ad esempio nel Piacentino sulla Bonarda, gli attacchi fungini hanno compromesso la produzione”. Tra le avversità climatiche, anche le grandinate che hanno interessato la zona nord delle province di Modena e Reggio Emilia, con danni diffusi nell’ordine del 40-50 per cento.
La campagna di raccolta è già iniziata. Le prime ad essere raccolte, già dal 25 agosto, sono state le uve bianche precoci come lo Chardonnay e il Pinot bianco. In questi giorni nei vigneti dell’Emilia si iniziano a raccogliere le precoci rosse come l’Ancellotta, con un ritardo di 15 giorni rispetto allo scorso anno. Per le uve Salamino, Sorbara, Maestri, Marani e Grasparossa bisognerà aspettare fino al 20 settembre.
“Dai sondaggi finora effettuati, pur con le dovute cautele – rileva il presidente dell’Assoenologi Emilia – il quantitativo globale di uve dell’Emilia dovrebbe essere inferiore rispetto alla vendemmia 2007, con un calo nell’ordine del 15 per cento. E’ ancora presto per formulare previsioni sull’andamento delle vinificazioni e fermentazioni. Se potremo ancora contare sul bel tempo, la prospettiva è quella di una produzione di vini di buona qualità, grazie anche all’ottimo mese di agosto caratterizzato da un leggero abbassamento della temperatura, alla diminuzione dell’umidità e alla buona escursione termica giorno/notte che hanno favorito la formazione di un patrimonio aromatico più complesso”.
Enologi e tecnici dell’Istituto Qualità del Ministero affrontano insieme le nuove norme dell’Ocm vini
La trasformazione dei marchi di tutela Doc e Igt in marchi europei Dop e Igp, l’eliminazione degli aiuti comunitari sui mosti. Sono alcune delle novità introdotte dalla nuova OCM dei vini, tema al quale è stato dedicato un seminario organizzato nei giorni scorsi dalla sezione Emilia dell’Assoenologi, L’organizzazione nazionale di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo. L’incontro, che si è svolto presso la Cantina sociale Settecani Sca di Castelvetro con il patrocinio di Aeb Group, ha visto gli enologi confrontarsi con i funzionari dell’Ispettorato per il Controllo della Qualità dei prodotti agroalimentari del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali .
Il regolamento della nuova Organizzazione comune del mercato vitivinicolo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea il 6 giugno scorso, introduce una serie di trasformazioni alle quali anche il mercato italiano dovrà adeguarsi in tempi rapidi. A cominciare dal superamento delle denominazioni Doc e Igt, destinate ad essere trasformate in Dop e Igp. Modifica che introdurrà una nuova disciplina, ad esempio, per quanto riguarda le certificazioni. Modifiche in arrivo anche per i vini generici, per i quali sarà possibile, in futuro, l’indicazione del vitigno e dell’annata, senza riferimento alla zona di provenienza geografica.
“La nuova Ocm vini – ha concluso il presidente dell’Assoenologi Emilia, Sandro Cavicchioli – introduce elementi di forte stimolo alla modernizzazione del mercato, ma anche di possibile criticità, come ad esempio il venir meno di un elemento ‘calmieratore’ del mercato dei prezzi dei mosti quale era il contributo allo staccaggio. Misura che sarà introdotta già da questa campagna viticola, e sui cui effetti occorrerà vigilare”.