Come è noto il Tribunale amministrativo regionale ha respinto la richiesta di sospensione della realizzazione dell’elettrodotto Tav, che insiste sull’area circostante il Casino Modena. Lega Nord e An hanno quindi innescato un lungo giro di valzer, condito da una incomprensibile aggressività, da richieste di dimissioni, persino del Prefetto, da mezze verità e da accuse infondate, per tornare al punto di partenza: constatare che le cose stanno come l’Amministrazione comunale aveva già verificato nel corso di vari incontri: l’impossibilità di imporre localmente radicali modifiche progettuali all’elettrodotto di via dei Gonzaga, essendo un’opera di rilievo nazionale di imminente conclusione.
Preso atto di questo, il Comune, in particolare l’assessore all’Ambiente, ha individuato una serie di misure a tutela di quel patrimonio arboreo: non l’abbattimento della quercia, ma una pesante potatura, la realizzazione altrove di un boschetto ‘di compensazione’ e la presenza di tecnici di fiducia dell’Amministrazione al momento dei lavori.
A proposito di impegno per la tutela dell’ambiente, nell’interesse della collettività, si ricorda che le Amministrazioni di centrosinistra a fronte della linea ad Alta velocità, che passava in mezzo alla pianura padana, senza fermarsi a Reggio, e la realizzazione di un secondo elettrodotto (in aggiunta a quello della linea Fs storica), si è ottenuto ciò che sappiamo per la linea ad Alta velocità e per la stazione Mediopadana e si è individuato un solo elettrodotto, che alimentasse entrambe le linee ferroviarie, con la demolizione di 18 chilometri di linea ad alta tensione che attraversa San Prospero-Mancasale-Cavazzoli-Gavassa e ottenendo la tutela di 0,2 micro tesla, anche se la legge allora prevedeva un limite più alto; ma non ci fu modo di ottenere anche l’interramento di tutta la linea sino alla stazione Mediopadana.
Quindi, a differenza di Pagliani e Lusetti, ricordo che il nostro impegno in tal senso risale ai tempi della conferenza di pianificazione e prosegue tutt’ora.
Unico caso fra Milano e Bologna, si è ottenuta la disponibilità dei privati e di TAV a contribuire all’interramento per un tratto consistente compreso fra la sottostazione di San Prospero e il casello Autostradale. Mentre le verifiche per ottenere la compartecipazione economica dei proprietari per l’interramento della restante tratta di elettrodotto, ha dato, sino ad oggi, esito negativo.
Infine, ribadisco, che lo spostamento del tracciato, l’ottimizzazione (come la definisce Cepav), deriva da un accordo fra privati e Cepav di cui gli Enti locali hanno avuto notizia solo ultimamente.
Come è emerso davanti al Tar, per ottenere alcuni vantaggi, la proprietà non ha esitato a compromettere la quercia secolare ed altre essenze e, purtroppo, le istituzioni locali hanno potuto solo arginare i danni.
Il Comune, per parte sua, ha provveduto ad approvare il piano particolareggiato adiacente al Casino Modena nel 2003 e a rilasciare alcune concessioni edilizie negli anni successivi, seguendo le procedure giuridico-amministrative del caso.
Accerteremo nei prossimi giorni l’entità delle modifiche e gli effetti che queste hanno prodotto.
Infine, tornando all’interramento della linea TAV, la sbandierata disponibilità di circa tre milioni è una bufala.
Stiamo lavorando, questo sì, ad un accordo che contenga le garanzie necessarie per gli enti locali e i cittadini interessati relativamente ai tempi di rimozione della linea Terna, dei risparmi che si ottengono per il mancato interramento ecc. Solo dopo aver chiuso tale accordo, si potranno eventualmente utilizzare queste risorse per estendere l’interramento già ottenuto, purché, ancora una volta, vi sia il contributo economico dei privati interessati.
Questo è il lavoro serio che stiamo facendo, senza andare tutti i giorni sui giornali; siamo poco interessati a questo modo di far politica arruffona, da barricata, che guadagna titoli di giornali ma risolve ben pochi problemi.
Ugo Ferrari
Assessore all’Urbanistica