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Sassuolo: resoconto del Consiglio Comunale del 9 Settembre

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Seduta di proficuo lavoro quella del Consiglio Comunale cittadino svoltasi nella serata di martedì 9 Settembre scorso presso la sala consiliare di via Pretorio nel nuovo Comparto Municipio.


Svolte infatti le interrogazioni in programma e approvati alcuni importanti provvedimenti previsti nella convocazione dell’Assemblea civica che ha ripreso i propri lavori dopo l’ ultima seduta prima della pausa estiva, svoltasi nello scorso mese di Luglio.
Numerose le interrogazioni – a cui si è aggiunta una serie di comunicazioni specifiche della Presidenza del Consiglio – che costituivano la gran parte dei commi trattati all’ordine del giorno della seduta consiliare.

La prima interrogazione è stata svolta dal Capogruppo di Democrazia è Libertà Corrado Scalabrini che ha i chiesto chiarimenti sulla situazione generale, delle bacheche pubbliche, tra cui quelle poste in Piazza Garibaldi destinate ai partiti politici ed importanti punti informativi delle
specifiche attività delle forze politiche a disposizione di tutta la cittadinanza ed anche in altre zone della città. Configurandosi come
autentico momento aggregativi e di interesse per molti cittadini e soprattutto anziani.
Scalabrini ha chiesto se ne si prevede il ripristino, con quali modalità e in quali tempi. E più in generale con quale tipo di criterio verranno
regolamentatati questi spazi pubblici che devono essere destinati ed accessibili a tutti i soggetti interessati.
Ha risposto all’interrogante l’Assessore ai Lavori Pubblici Sandro Morini spiegando che, pur a fronte della necessità del mantenimento del rigore
attuale della Piazza recuperata, da cui sono state eliminate le oltre 30 bacheche presenti in precedenza, si potrà studiare una soluzione per
riportare, compatibilmente alla filosofia del recupero, queste funzioni espositive nella piazza. In particolar modo una bacheca dedicata alle
attività delle associazioni di volontariato dovrebbe trovare spazio esternamente all’ufficio URP. Una seconda invece verrà riservata proprio ai giornali o fogli di partito e dovrà trovare collocazione in un punto della Piazza.

Non esiste poi una regolamentazione specifica delle bacheche all’interno di spazi dati in uso dal comune alle diverse associazioni che vengono utilizzate per la pubblicizzazione delle iniziative delle singole associazioni – per le quali comunque per godere dei benefici previsti dalla legge e dai regolamenti a favore
dell’associazionismo – devono dichiarare la propria indipendenza da partiti e movimenti politici.
Non esiste una regolamentazione relativa alla concessione a gruppi e partiti politici di affiggere in bacheche di proprietà del comune di Sassuolo.
La parrocchia di S. Giorgio non è equiparabile ad una forza politica ma semmai ad una associazione di promozione sociale: per le forze
politiche vi sono normative più restrittive legate per esempio ala possibilità per il comune di erogare contributi anche sotto forma di
servizi che per le associazioni di promozione sociale così come per le ONLUS non esistono.
Le bacheche in via Respighi e in via Refice (prossimità via Tasso) sono due impianti oblsoleti di tipo stendardo su supporti propri,
presumibilmente istallati e adibiti a pubbliche affissioni molti anni addietro e attualmente in disuso dal punto di vista pubblicitario come
verificato presso l’ufficio unico Affissioni di Maranello.
Scalabrini si è riservato di dichiarare la propria
soddisfazione/insoddisfazione sulle risposte ricevute, soltanto dopo aver preso atto e letto il regolamento annunciato dall’Assessore che normerà modalità di accesso e distribuzione dei suddetti spazi di informazione

Claudia Severi, di Forza Italia ha rivolto al punto successivo, un’interrogazione in merito a problemi di sicurezza e controlli all’interno delle strutture protette ed in particolar modo del Centro di Salute Mentale di casa Valentini. La Severi, rilevando come sia oltremodo necessario assicurare la massima vigilanza e sorveglianza all’interno di una struttura pubblica di natura sanitaria, che deve tutelare l’incolumità dei propri pazienti.
Ricordando inoltre che un ospite della struttura stessa ha tentato di fuggire calandosi con un lenzuolo dal secondo piano della struttura
Ha chiesto di conoscere quali programmi di sorveglianza siano adottati nelle strutture protette e nel centro di salute mentale suddetto.
Come intenda per garantire l’incolumità degli ospiti e del personale ed evitare il ripetersi di tali episodi.
Ha così risposto all’interrogazione della Consigliere, Il Sindaco Graziano Pattuzzi che ha ricostruito l’accadimento a cui faceva riferimento la Consigliere Severi, sottolineando come nel caso specifico, nonostante l’ospite fosse stato più volte a rientrare all’interno della struttura e comunque seguito con particolare attenzione, lo stesso fosse riuscito ad eludere purtroppo le modalità di controllo e sorveglianza attive all’interno
della struttura stessa.
Il Sindaco ha poi brevemente illustrato le modalità con le quali all’interno della struttura vengono assicurate, oltre che dall’AUSl, anche da parte di
una cooperativa di servizi e dal personale preposto alle normali funzioni, tutte le misure e le modalità atte a sorvegliare anche pazienti che, a causa di situazioni personali particolarmente delicate, necessitano di sorveglianza e controllo.

Claudia Severi si è dichiarata non soddisfatta della risposta ricevuta in merito.

Corrado Scalabrini, capogruppo di Democrazia è Libertà ha chiesto, al punto successivo, chiarimenti in merito ad una festa danzante svoltasi lo scorso 18 Luglio a Montegibbio. Il Capogruppo ha chiesto chiarimenti in merito alla
tipologia dell’autorizzazione data a questo tipo di attività danzante svoltasi lo scorso luglio presso il parco del castello di Montegibbio e se
vi fosse stato il patrocinio del Comune.
Iniziativa che, a giudizio del consigliere, oltre ad aver provocato rumori molto forti derivanti dalla musica molto alta, risulta discutibile date le
delicate condizioni di sicurezza del castello.
Scalabrini, chiedendo di conoscere le motivazioni che hanno portato al rilascio dell’autorizzazione specifica, ha chiesto risposta scritta alla sua
interrogazione.

Ha così risposto all’interrogazione sollevata, l’Assessore allo Sport e alle Attività Produttive Carla Ghirardini.La struttura interna del cortile del
Castello di Montegibbio, facente parte delle disponibilità pubbliche dei beni che possono essere affittai (dietro pagamento di canone) a privati per un utilizzo consono di una struttura pubblica come il cortile (e non il
parco) del Castello di Montegibbio.
Nella fattispecie sono state effettuate tutte le necessarie verifiche (collaudi, prove sulla sicurezza, misurazioni, controlli delle presenze, vie di fuga etc..) previste dalle norme di legge per garantire il corretto svolgimento dell’attività preposta – una festa musicale privata – svoltasi
secondo il rispetto di tutte le normative di legge richieste.
Corrado Scalabrini si è dichiarato soddisfatto della risposta ricevuta.

Luca Caselli, Capogruppo di A.N. – Pdl con una specifica interrogazione, ha chiesto chiarimenti in merito al dibattito suscitato dall’ipotesi che il
Centro Islamico di via Circonvallazione intenda trasferirsi nella zona artiginaledi Braida.
Se soprattutto fosse vero il fatto che i suddetti responsabili – l’Associazione culturale El Huda nella fattispecie – si siano rivolti ad alcune agenzie immobiliari su consiglio di esponenti della maggioranza politica e della Giunta.
Il capogruppo di Alleanza Nazionale -PDL ha pertanto chiesto di sapere se corrispondano la vero tali voci e in caso affermativo come queste si concilino con le dichiarazioni ufficiali della Giunta.
Ha così risposto all’interrogazione, Il Sindaco Graziano Pattuzzi che ha prima di tutto risposto in merito alla questione sollevata dal Consigliere
Caselli affermando che nessun amministratore o componente di Giunta ha mai indirizzato o fatto mediazioni tra un’agenzia immobiliare e rappresantanti dell’Associazione culturale in questione. Sotto il profilo edilizio, a seguito degli accertamenti eseguiti dallo Sportello Unico, unitamente alla Polizia Municipale ed all’AUSL, sono stati predisposti due distinti atti i cui contenuti ordinano il ripristino dell’uso originariamente legittimato (negozi e autorimesse) avendo accertato l’esecuzione di un cambio di destinazione d’uso – con
opere – non autorizzato. A seguito del termine concesso per il ripristino il Corpo di Polizia
Municipale ha proceduto ad un accertamento nel corso del quale è stata rilevata la mancata ottemperanza al provvedimento emesso. Secondo quanto stabilito dall’art. n° 14 L.R. 23/04 la messa in pristino è eseguita dall’Amministrazione con spese a carico dei destinatari del
provvedimento. In data 07.08.2008 è stata assunta agli atti una memoria, integrata
in data 11.08.2008, nella quale l’Associazione culturale El Huda richiede proroga al ripristino dell’uso dell’unità immobiliare di Via
Circonvallazione Sud-Est 181/185, fino al 02.10.2008, in considerazione del periodo feriale e per consentire lo svolgimento del
trasloco in sede idonea.
Riguardo alla domanda relativa all’individuazione di “altri locali
per l’eventuale trasferimento delle moschee” e alle intenzioni dell’Amministrazione comunale riguardo a tali eventualità, le notizie diffuse alla fine del mese di luglio hanno portato alla nostra
conoscenza l’intenzione dell’Associazione islamica di trasferirsi in altri locali ed il loro interessamento a due spazi, uno in Via San Giorgio ed uno in Via San Giacomo. Nel corso dell’incontro svoltosi il 1° agosto scorso,
il sindaco e il vicesindaco hanno informato il presidente dell’Associazione che i due luoghi da loro indicati come possibili soluzioni non possono essere accettati dall’Amministrazione comunale e
dalla città intera. Come riportato nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa il giorno stesso, trasferire un luogo di culto mussulmano in via S.
Giorgio significa snaturare la vocazione commerciale e residenziale del centro storico, andando incontro a disagi nelle giornate del
venerdì, quando verrebbero a coincidere preghiera e mercato ambulante.
Per quanto riguarda via S. Giacomo, a Braida, invece significherebbe insistere su un quartiere che ha già sofferto troppo l’immigrazione. Per
questo motivo al termine di una discussione particolarmente accesa, abbiamo concordato di intraprendere insieme una strada che dovrà portare ad una soluzione condivisa diversa da quelle prospettate.
Riguardo all’autorizzazione di cui si fa menzione nell’oggetto dell’interrogazione, Le ricordo che, come già dichiarato in altre occasioni, che per aprire un centro culturale islamico non c’è bisogno di autorizzazioni da parte del sindaco. La legge italiana equipara un’associazione culturale islamica a qualsiasi altra associazione culturale,
impedire la sua apertura sarebbe come voler impedire la costituzione di un qualsiasi altri circolo o associazione. Ad un’associazione, di qualsiasi natura sia, per aprire la propria
sede, basta trovare una struttura in regola dal punto di vista urbanistico: delle due individuare dall’Associazione El Huda e rese
note nel mese di luglio, una era in regola. Dal punto di vista formale l’Associazione, come qualsiasi altra, non avrebbe bisogno di
autorizzazioni, a loro basterebbe entrarvi e comunicarcelo, con tutto quel che ne conseguirebbe in tema di ripercussioni sui cittadini, di percezione di sicurezza e di preoccupazioni. È evidente che il sindaco in questo
caso può intervenire solo qualora si ravvisino evidenti minacce alla sicurezza urbana.
Questo è il motivo per cui, come ricordato prima, l’amministrazione
comunale ritiene che il percorso da intraprendere sia quello di trovare insieme una nuova collocazione, in un luogo che possa essere
il meno “impattante” possibile, dentro o fuori il territorio di Sassuolo, avendo sempre quale obiettivo principale il rispetto delle norme,
a partire da quelle che tutelano i cittadini nel diritto alla sicurezza.
Luca Caselli si è dichiarato non soddisfatto della risposta ricevuta. Ricordando al Sindaco come, a suo giudizio, la città e i cittadini in
particolar modo quelli di Braida ma non solo, siano ormai esasperati dalla mancanza del rispetto delle regole di convivenza, dalla necessaria reciprocità che deve pervenire soprattutto oggi, dalla popolazione
extra-comunitaria. “Più doveri e non solo diritti anche per questa parte di persone”.
Anche Gian Francesco Menani non si è dichiarato soddisfatto delle risposte ricevute dal primo cittadino, sottolineando come, a suo giudizio, emergano contraddizioni e incongruenze tra le ultime dichiarazioni a mezzo stampa
rilasciate dal Sindaco e gli effetti concreti di una politica di controllo e repressione che può ora usufruire di un nuovo strumento di legge quale il
Decreto Maroni.
Sempre Menani al termine del suo intervento di replica ha “diffidato il Sindaco ad autorizzare l’apertura di nuove moschee a Sassuolo”.

Al punto numero cinque, Gianfrancesco Menani capogruppo della Lega Nord ricordando, a cornice del’interrogazione, come risulti sempre più diffusa
ed a ogni livello la richiesta di sicurezza , anche a livello ambientale da parte della cittadinanza e sottolineando le notizie- apparse sulla stampa
locale – di presenza preso le ex Fonderie Ballerini, di metalli pesanti e residui vetrosi e la presenza nel nostro territorio di altri simili da bonificare, ha chiesto quali e quanti controlli siano stati effettuati, se sono stati fatti intervenire i tecnici dell’ausl, effettuati i carotaggi sugli starti del suolo. E, più in generale, quale azione complessiva di controllo l’Amminisitrazione
Comunale abbia intenzione di porre in essere al riguardo.
Anche Mario Cardone del gruppo misto, ha interrogato, partendo dal medesimo episodio citato dal Consigliere Menani e sul quale ha chiesto verifiche e risposte, ricordando che i materiali sono stati recuperati addirittura in un
pozzo, ampliando la sua richiesta di maggior controllo effettivo sul nostro territorio. Il Consigliere del gruppo misto ha infatti ricordato la necessità di predisporre adeguati controlli, a tutela della sicurezza della popolazione,
su latri simili, in particolare l’area dell’ex ceramica ragno, dell’ex Ceramica San Giuseppe, dell’ex Ceramica San Giuseppe, dell’ex ceramica
Monocibec, dell’ex Cisa Cerdisa, del comparto “W” in prossimità del fiume Secchia.
Ha così risposto all’interrogante,l’Assessore all’ambiente Giuseppe Megale, che ha prima di tutto ricordato come l’intervento di ristrutturazione edilizia nell’area delle ex
fonderie Ballarini non necessita di rilascio di concessione edilizia (permesso di costruire), ma ai sensi dell’art.8 della LR 31/2002 è
assogettato a Denuncia di Inizio Attività obbligatoria (DIA). La DIA è stata corredata da relazione geologica/geotecnica contenente i risultati provenienti dai carotaggi e dai sondaggi compiuti, con dichiarazione del progettista incaricato dalla proprietà che ha asseverato, ai sensi dell’art.481 del codice penale, che l’intervento rispetta le norme di sicurezza, quelle igienico-sanitarie, nonché la conformità dell’opera da realizzare agli strumenti urbanistici vigenti.
Dagli accertamenti effettuati da Arpa emerge che i rifiuti presenti all’interno dell’area considerata sono identificati come terra di fonderia
proveniente dalla lavorazione e fusione dei metalli ferrosi frammisti a scorie di fusione di aspetto vetroso la cui miscela risulta classificabile
come rifiuto speciale inerte. Le analisi effettuate sui campioni dei rifiuti hanno permesso di accertare che la concentrazione di metalli pesanti
rispetta i limiti di legge, tanto più che il contenuto di ferro e manganese presente nei rifiuti analizzati è inferiore alla quantità contenuta nel terreno circostante, sottoposto ad analisi, non interessato dalla presenza
di rifiuti. Inoltre, dall’analisi delle acque sotterranee prelevate nei pozzi a monte
dell’area considerata, caratterizzate dal superamento del limite relativo al
parametro manganese, emerge che tale superamento è da ricondursi ad una
probabile origine naturale dovuta ad una limitata presenza di ossigeno nell’acquifero.
I rifiuti provenienti dalla Ex-fonderia (classificati rifiuti speciali inerti), stimati in 6.000 mc, sono attualmente stoccati in un piazzale di circa 1800 mq e coperti da un telo impermeabile.
Con nota assunta agli atti sub prot.n. 28062 del 02.09.08, la Provincia di Modena ha diffidato il legale rappresentante della ditta “Parco degli
Estensi S.p.A” a provvedere entro 20 giorni alla presentazione di un idoneo piano di smaltimento/recupero dei rifiuti posti sotto sequestro nell’area in oggetto. La destinazione finale di questi rifiuti può essere: a) lo smaltimento quale rifiuto inerte in discarica autorizzata; 2) il recupero presso gli impianti di vagliatura e produzione di miscele
lapidee regolarmente autorizzati; 3) l’utilizzo in loco quale materiali di sottofondo o rilevato stradale previa acquisizione della necessaria autorizzazione degli enti competenti.
In base agli accertamenti effettuati i tecnici di Arpa ritengono che gli effetti potenzialmente indotti dai rifiuti presenti nell’area siano
scarsamente significativi sia per l’ambiente sia per le persone. I costi per lo smaltimento/recupero dei rifiuti sono a carico della proprietà. Nel caso questa non vi provveda, il Comune, ai sensi dell’art.192 del Dlgs152/2006 dovrà intervenire al fine di assicurare il corretto smaltimento dei rifiuti, successivamente
recuperando le somme anticipate.
Gianfrancesco Menani si è Dichiarato soddisfatto della risposta ricevuta dall’Assessore Giuseppe Megale
Mario Cardone si è dichiarato anch’egli soddisfatto della risposta ricevuta.
Tuttavia il consigliere, ricostruendo anche altre vicende accadute in passato, nella storia delle dismissioni delle industrie ceramiche cittadine,
citando il caso dell’intervento urbanistica di “Sassuolo due” e la presenza di residui tossici nell’area dell’ex Marca Corona, occorra tenere sempre ben alta la guardia e la vigilanza.

Il gruppo Consiliare di Forza Italia – PDL, attraverso Claudia Severi, ha chiesto chiarimenti in merito al caso di due contravvenzioni che sarebbero state sostituite, nel corso di un accertamento, avvenuto lo scorso luglio,
su un autoveicolo Hammer (di grossa stazza) durante un controllo effettuato lo scorso mese di Luglio dai Vigili Urbani di Sassuolo.
Anche i consiglieri del gruppo misto, Mario Cardone e Gabriele Giovanardi hanno chiesto chiarimenti in merito alla suddetta vicenda, sottolineando come, a loro giudizio, questa vicenda che doveva rientrare nell’ambito delle
normali attività di controllo e di organizzazione gerarchica all’interno delle strutture pubbliche e quindi anche di quella dei Vigili Urbani.
In particolare Giovanardi ha stigmatizzato che la vicenda fosse divenuta di dominio pubblico, sottolineando come il Consiglio Comunale, già in altre occasioni, risultasse più simile alla trasmissione televisiva “Forum2 che ad
un’assemblea di confronto su temi di pubblica utilità ed interesse generale.
Ha così risposto in merito alla vicenda, Il Sindaco Graziano Pattuzzi che ha ricostruito, in modo molto dettagliato, tutta la cronistoria e le varie fasi che hanno caratterizzato lo svolgersi della vicenda, giunta poi a conclisione in queste settimane. Una vicenda, lo ricordiamo, riguardante due multe che sarebbero state “sostituite” in contabilità, il comando della Polizia Municipale chiarisce che le sanzioni erano invece presenti, temporaneamente sospese in attesa di chiarimenti sulla natura del veicolo. Il problema riguarda infatti le modalità di immatricolazione del fuoristrada multato, un veicolo Hummer, che risultava qualificato come autocarro. In questo caso avrebbe dovuto assolvere a una serie di adempimenti (revisione annuale, cronotachigrafo), che mancano e la cui assenza comporta il ritiro di patente del conducente e carta di circolazione del veicolo.
Si tratterebbe però di un caso particolare, perché questo tipo di fuoristrada è abitualmente classificato come autovettura. Il comando di
Polizia Municipale quando si è presentato il dubbio ha sospeso le contravvenzioni e chiesto chiarimenti nell’immediatezza del fatto alla
Motorizzazione di Piacenza, dove l’Hummer risulta immatricolato. Le sanzioni quindi non sono state né cancellate né sostituite, ma sono in
attesa di fare il loro corso. Sì è quindi trattato di un errore materiale, come ha poi confermato
il comando ha proceduto a richiedere alla Prefettura l’annullamento dei verbali stessi. La scelta del comando di attendere i chiarimenti dalla
Motorizzazione per procedere ad un eventuale ritiro della carta di circolazione e patente di guida è risultata opportuna e diretta ad evitare
all’amministrazione comunale e all’agente stesso un eventuale azione legale di risarcimento danni da parte del proprietario del veicolo.
La Polizia Municipale ha quindi preferito chiedere un chiarimento prima di procedere. I chiarimenti poi giunti dalla Motorizzazione civile di Piacenza,
confermando l’errore materiale nella trascrizione delle caratteristiche tecniche specifiche del particolare veicolo, hanno permesso di mettere la
parola fine all’intera vicenda.
Claudia Severi si è dichiarata parzialmente soddisfatta della risposta ricevuta.
La Severi, pur apprezzando la minuziosità della ricostruzione fornita dagli organi tecnici preposti ed illustrata dal Sindaco Pattuzzi,
si è detta in disaccordo con il Consigliere Giovanardi, sostenendo che è funzione precipua del Consigliere comunale, anche quella del
controllo, dell’accertamento e della verifica del funzionamento dei vari servizi e dei loro riflessi- come in questo caso specifico – nelle varie attività quotidiane dei cittadini -utenti.

I consiglieri del Gruppo Misto Mario Cardone e Gabriele Giovanardi hanno poi interrogato la Giunta per conoscere, sulla base di notizie apparse sugli organi di stampa, se risponda al vero la ventilata ipotesi di fusione tra
tre multiutility territoriali -tra Piemonte ed Emilia Romagna – quali IRIDE-HERA ed ENIA.
Sulla base di quanto sopra gli interroganti hanno fatto richiesta ufficiale affinché il delegato dell’area dei Comuni del bacino ceramico, Ferruccio Giovanelli, nominato nei mesi scorsi, possa venire a riferire in merito in
Consiglio Comunale.
Ha così risposto all’interrogazione, il Sindaco Graziano Pattuzzi, Ricordando prima di tutto la positività dell’iter avviato con la fusione che
portato Pattuzzi ha affermato di non essere a conoscenza di atti specifici o ufficiali relativi a questo ulteriore passaggio, di cui però si sta
parlando.
Gli interroganti non si sono dichiarati soddisfatti della risposta ricevuta dal primo cittadino.
In particolare Mario Cardone, ringraziando comunque il primo cittadino per l’intervento e l’attenzione, ha sollecitato quanto prima una discussione più approfondita ed accurata su un tema di così grande importanza. Un tema, ha sottolineato Cardone che, oltre ad assumere una valenza del tutto politica e quindi stretta pertinenza dell’assise consiliare. E non
certo secondariamente sugli effetti diretti nelle bollettazioni e sugli aumenti nelle tasche dei cittadini-utenti.

Patrizia Barbolini, Presidente del Consiglio Comunale, ha poi annunciato l’adesione di Lisa Sentimenti, che ha surrogato Ruggero Cavani nelle liste del PD, lo scorso luglio, di aderire ufficialmente al Gruppo Misto che
raggiunge così quattro componenti consiliari.
Alcune comunicazioni di Patrizia Barbolini, Presidente del consiglio Comunale hanno completato il quadro dei lavori previsti all’ODG.
Tra queste, la Presidente ha ricordato l’anniversario della strage delle Torri Gemelle di New York e le sue conseguenze sugli scenari internazionali, la lotta al terrorismo, etc..
Nonché una comunicazione di solidarietà alle comunità cristiane della Regione dell’Orissa in India, investite da gravissime violenze persecutorie.

Susanna Bonettini, Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali ha poi dato conto di un intervento su una rivendita di frutta e verdura
effettuato nelle settimane scorse nel territorio urbano della città. Il controllo è stato effettuato il 16.06.2008 alle ore 17,40; Veniva riscontrato che, l’Autorizzazione nr 267/02 per l’esercizio dell’attività di commercio si area pubblica di tipo A (in sede fissa) e la concessione di suolo pubblico prot. 10725/02, erano scadute il 31.01.2007. A seguito di ciò si è proceduto a contestare la violazione ai sensi degli artt. 28-29 del D.lvo 114/98 (Decreto Bersani ), per
aver esercitato l’attività di commercio su area pubblica senza la prescritta autorizzazione amministrativa , inoltre come prevede il
decreto stesso, si è proceduto al sequestro amministrativo della merce e delle attrezzature, compreso il chiosco.
Si procederà quindi alla successiva confisca, decorsi i termini di legge.