Due fratelli serbi e un romeno sono stati arrestati, mentre altre sei persone indagate nell’ambito di un’operazione contro lo sfruttamento della prostituzione da parte dei carabinieri della compagnia bolognese di Borgo Panigale. Le misure sono state chieste dalla pm della Dda di Bologna Lucia Musti e concesse dal gip Milena Zavatti.
Per tutti e nove le accuse sono sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per il romeno riduzione in schiavitù.
Le manette sono scattate nei confronti del 29enne Samir L. e del fratello Damir di 27 anni, regolari e residenti a Castelnovo nei Monti, sull’appennino reggiano; e Cornelio Costantin S., romeno di 39 anni, residente in provincia di Modena.
Secondo gli accertamenti dei militari, che hanno lavorato per circa un anno, otto dei nove indagati sfruttavano delle prostitute che facevano ‘lavorare’ tra Borgo Panigale, Anzola Emilia, Crespellano e Castelfranco Emilia. A loro dava una mano un italiano – il nono indagato -, un 50enne di San Felice sul Panaro, titolare di un hotel situato nella zona industriale del comune modenese. Era lì che C.C.S. viveva e ogni tanto faceva prostituire le sue ragazze.
L’indagine, denominata ‘Mexican’, è scaturita da un’altra indagine sempre contro lo sfruttamento della prostituzione. A parte l’italiano gli altri indagati sono tutti romeni e due di loro sono irreperibili.
Sempre secondo gli inquirenti, i romeni erano costretti a pagare ai tre arrestati l’affitto del pezzo di marciapiede su cui facevano prostituire le loro ragazze. Si parla di 50 euro a notte per ogni lucciola.
Le donne, è emerso dalle indagini, venivano spesso spostate tra Spagna, Italia e Germania.
C.C.S. e’ l’unico a dover rispondere di riduzione in schiavitù perchè con la violenza teneva sotto scacco le sue ragazze e in particolare una 21enne sua connazionale che viveva con lui nell’albergo di San Felice sul Panaro. Pare che la ragazza sia stata più volte percossa dall’uomo quando non portava a casa la somma di denaro che il suo sfruttatore riteneva congrua. Nonostante la violenza la donna non lo ha mai denunciato.